Dall’8 al 13 dicembre prossimi al teatro Bellini di Napoli,è di scena la Compagnia Svizzera di Daniele Pinzi Pasca nello spettacolo “La verità”, scritto e diretto dallo stesso Pinzi Pasca (v. foto).
Il racconto scenico fonde funambolismo, drammaturgia , ballo, melodia; la moglie dell’autore-regista ( collaboratrice ed interprete dei testi del marito) scrive in un suo appunto: “La Verità è tutto quello che abbiamo sognato, ciò che abbiamo vissuto, ciò che abbiamo inventato, tutto quello che fa parte della nostra memoria”. Gli interpreti sono Moira Albertalli, Jean Philippe Cuerrier, Stéphane Gentilini, Andrée-Anne-Gingras-Roy, Catherin Girard, Evelyn Laforest, Francesco Lanciotti, David Menes, Marco Paoletti, Felix Salas. Beatriz Sayad, Roland Tarquini. Sullo sfondo scenico di un’opera pittorica di Salvador Dalì degli anni ’40, che il pittore aveva dipinto a New York per il balletto Tristan Fou, si muovono gli elementi della storia che, come afferma lo stesso Finzi Pasca, “sono mani lunghissime, ombre che deformano le proporzioni, rosso sangue, bianco, il blu del mantello di Maria, scale sospese nel vuoto, equilibri impossibili, corpi che si dislocano, piume e paillettes come se la storia prendesse vita in un vaudeville decadente con un direttore che cerca idee per risollevare le sorti della baracca”.
Oltre ad essere autore di testi teatrali e regista, Daniele Pinzi Pasca è attore, acrobata, coreografo e realizzatore di spettacoli, da poco a capo della compagnia che ha preso il suo nome e che proviene dalla fusione di due gruppi drammatici precedenti. Una vita,quella di Pinzi, come scrivono i suoi biografi, “vissuta tra il Canada e la Svizzera, condita dal grande amore per le sue opere” che fanno di Lui un prestigioso artista che ha presentato grandi spettacoli, quali “Pagliacci “ al Teatro S. Carlo di Napoli ,“Corteo” per il Circo du Soleil che conta circa tremila repliche, nonchè “Nomade Rai” per il Circo Eloize, o la cerimonia di chiusura della Olimpiadi di Torino del 2006. Tra i tanti suoi lavori, presentati al pubblico europeo e non, spicca il monologo “Icaro”, da Lui ideato e scritto in carcere (penalizzato per obiezione di coscienza), creato per un solo spettatore ed interpretato dallo stesso artista, ad oggi giunto a più di settecento repliche rappresentate in tutto il mondo. L’uomo di Teatro ha ottenuto prestigiosi premi: per il Dramma, il “Desk Award” a New York, il “Swiss Avard” nel genere spettacolo, l’Anello Hans Reinhart, la più alta onorificenza del Teatro Svizzero. Il pubblico de suoi spettacoli abbraccia tutto il mondo senza limiti d’età.