Scafati, decade la possibilità di decadenza per Aliberti: nuove strade per elezioni anticipate

scafatiA Scafati è sempre più velenoso il clima che si respira in consiglio comunale. Nell’ultima assise comunale di mercoledì 9 dicembre ancora una volta a farla da padrone è il tema della decadenza del primo cittadino Aliberti.

Se fino a pochi giorni fa la decadenza sembrava a un passo, la prospettiva che ora si presenza all’orizzonte offre uno scenario assai diverso. Infatti la notizia shock è la rimozione da parte dello stesso sindaco Pasquale Aliberti del motivo di contenzioso con il Comune per la costruzione del “garage della discordia”, causa che aveva garantito al primo cittadino scafatese la posizione di incompatibilità con la sua carica istituzionale permettendogli di cominciare il procedimento di decadenza.

Il cambio di rotta del sindaco e dei suoi fedelissimi arriva attraverso la presentazione di un emendamento da parte del consigliere di maggioranza Brigida Marra, emendamento che, nonostante la dichiarazione di rinuncia alla decadenza, nasconde però quello che l’opposizione e il presidente del consiglio Pasquale Coppola considerano un astuto tranello.

Ovvero un riferimento al consiglio comunale ritenuto illegittimo da gran parte delle opposizioni, ovvero quello dello scorso 27 novembre convocato dal consigliere Formisano.

scafati4Temendo di fornire un valido contributo alla decadenza di Aliberti, Coppola si oppone alla votazione dell’emendamento presentato dalla maggioranza definendolo inammissibile.

Anche l’opposizione di scalda, opponendosi fortemente a quella che ha tutta l’aria essere una furba manovra del sindaco per avvicinarsi al proprio scopo.

Alla fine la maggioranza “soccombe” a quello da loro definito “un abuso di potere del presidente del consiglio che opponendosi all’emendamento commette il grave reato di omissione di atti d’ufficio”.
Tanta la tensione e gli attimi di caos che portano fuori dall’aula prima tutta la maggioranza e poi i consiglieri di opposizione; l’unica certezza per il momento è quello che la decadenza non dovrebbe avvenire.

Intanto all’orizzonte non si dipana la possibilità di elezioni anticipate a maggio 2016, quello che il consigliere Daniela Ugliano definisce “un clima ostile in cui l’assise comunale non ha più motivo di esistere” potrebbe passare attraverso delle dimissioni spontanee oppure una possibile mozione di sfiducia.

Infondo che senso ha un consiglio comunale dove l’attenzione di gran parte della politica è concentrata, piuttosto che sulla città e i suoi abitanti, su attacchi, ricorsi ed esposti?

Raffaele Cirillo

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