“Le Porte Aperte” al Centro Polifunzionale Integrato di Parco Mediterraneo di Somma Vesuviana è l’evento con il “battesimo sociale” dei primi due bambini migranti nati nella nuova struttura di comunità promossa dalla rete Mediterraneo Sociale.
Venerdì 11 dicembre 2015 alle ore 15.00 presso il convento dei Padri Trinitari del borgo di Casamale di Somma Vesuviana (Via Filippo D’Aragona 3), dove ha luogo il programma Parco Sociale Mediterraneo, i piccoli Alexander e God Time Collins verranno accompagnati da un corteo di comunità, composto dagli operatori e dalle operatrici di Parco Mediterraneo e dai cittadini del quartiere di Casamale, che dal Centro Polifunzionale Integrato li condurrà alla vicina Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, dove alle ore 16.00 Padre Fr. Jose Narlay, Ministro Generale dell’Ordine della SS. Trinità, officerà la cerimonia religiosa del battesimo dei due bambini, le cui famiglie, rispettivamente di origine ghanese e nigeriana, sono di religione cattolica.
Madrine e padrini dei due bimbi, il presidente di Mediterraneo Sociale Salvatore Esposito, l’operatrice del servizio migranti di Parco Mediterraneo Raffaella Nocerino, l’operatrice del servizio “Women for Mediterranean” della rete Mediterraneo Sociale, nell’ambito della Comunità Missionaria di Villaregia di Piazzolla di Nola, Raffaella Ruotolo, e l’operatore di Mediterraneo Sociale Alfonso Improta.
A questo inedito rito ecumenico parteciperà pure il Padre Provinciale dei Trinitari Gino Buccarelli, ideatore con Mediterraneo Sociale e l’Associazione Il Pioppo dell’accordo per la locazione e la riorganizzazione dell’ala del convento in disuso la quale, entro la fine di gennaio 2016, diverrà Centro Polifunzionale Integrato di Parco Mediterraneo, nel segno di una innovativa formula di restituzione di spazi alla comunità. Invitati a partecipare alla cerimonia il prefetto di Napoli Maria Gerarda Pantalone, il presidente della Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo, il sindaco di Somma Vesuviana Pasquale Piccolo, il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio Luca Capasso, il commissario dell’ASL NA3 Sud Antonietta Costantini e il coordinatore di Ambito Territoriale di Somma Vesuviana Nicola Anaclerio. Alla cerimonia religiosa seguirà un sobrio festeggiamento tra i giardini e le sale polifunzionali del Parco Mediterraneo, aspettando la inaugurazione ufficiale della struttura prevista per la fine di gennaio 2016.
“Le Porte Aperte” al Centro Polifunzionale Integrato di Parco Mediterraneo.
I piccoli Alexander e God Time Collins, nati entrambi nell’autunno 2015, sono rispettivamente i figli della famiglia ghanese composta da Graces e Richard e della nigeriana Blessing, tutti ospiti, insieme ad altre nove donne (otto nigeriane e una ivoriana), presso il nascente Centro Polifunzionale Integrato di Parco Mediterraneo, che prende forma in un’ala in disuso del convento dei Padri Trinitari di Somma Vesuviana, all’interno delle antiche mura aragonesi. È su questa larga parte del complesso religioso che Mediterraneo Sociale ha deciso di investire le sue risorse di rete di imprese sociali in un contratto di locazione della durata di diciotto anni e in importanti interventi di ripristino della struttura. Il Parco Mediterraneo sarà definitivamente pronto entro il gennaio 2016, e rappresenterà un nuovo orizzonte di habitat, un luogo pubblico e di comunità che si ispira alla valorizzazione dei beni comuni del territorio e al rispetto della sostenibilità dello sviluppo locale.
Il programma del Parco Sociale Mediterraneo, che si articolerà in quattro aree generali, Reti Sociali, Accoglienza, Ben-essere e Ricerca-Azione, è nato nell’ambito del progetto, Riaccendiamo l’ambiente, promosso dalla Associazione Giancarlo Siani e finanziato da Fondazione con il Sud. Il programma prevede inoltre l’apertura ufficiale di un presidio di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, di una sede di Federconsumatori, di un Osservatorio Ambientale e del primo Parco Etologico del territorio vesuviano. Sono invece già in essere i servizi residenziali e diurni per gruppi di donne migranti con e senza bambini, gruppi rigorosamente esigui per salvaguardare la qualità e la trasparenza dell’accoglienza, e quelli per le persone diversamente abili, mentre col completamento della struttura partiranno i progetti per le persone senza dimora. Si apriranno inoltre il Servizio di Pronta Accoglienza Sociale, il Centro Famiglia, il Servizio di Mediazione Familiare, la Casa di Accoglienza per Donne Maltrattate. Nascerà infine la Mensa Mediterranea, che ogni sera garantirà gratuitamente – grazie alla collaborazione di lungimiranti imprenditori locali – fino a trenta pasti alle persone del Comune di Somma Vesuviana che ne hanno bisogno.
Infine, il ben-essere e la ricerca-azione, con l’apertura del Giardino Sociale Mediterraneo, con la sua antica vite di uva catalanesca del Vesuvio e i suoi alberi da frutto, il campo sportivo e quello di bocce, aperto gratuitamente alla comunità (l’accesso sarà normato da un tesserino sociale) dall’alba al tramonto e animato da eventi socio-culturali e sportivi. E il Centro di Lettura, con l’Emeroteca, la Biblioteca Pubblica, i Laboratori dei nuovi e vecchi saperi con corsi di informatica e di musica, il Servizio di Orientamento Formativo e Scolastico e un Osservatorio Geopolitico dedicato in particolare allo studio della tratta delle migranti ad opera della criminalità organizzata, d’intesa con Centri di Ricerca nazionali ed europei.
Mediterraneo Sociale è una società consortile e una federazione attiva sui progetti internazionali, che garantisce servizi amministrativi e di management, attività di supervisione e investimenti strutturali ai propri enti no profit (onlus, coop e imprese sociali) attivi nel mondo dell’esclusione sociale, accoglienza e consulenza per migranti, minori, disabili e detenuti. Si tratta di una realtà autonoma a livello politico e culturalmente laica, forte di oltre 120 operatori, più di 1.000 utenti e circa 40 Unità Operative Complesse soltanto in Campania. Tratto distintivo del nostro operato, l’impronta etologica ed ecologica sostenibile, ispirata alla decrescita e alla sobrietà del vivere. Il tutto praticando economia civile, welfare di comunità, finanza etica, attraverso imprese sociali integrate locali, come le fattorie sociali, e garantendo l’uso sociale dei beni confiscati.