Il Comune di Napoli non realizzerà più a Scampia il tanto discusso “digestore anaerobico” per lo smaltimento dei rifiuti: sarà infatti realizzato nell’area orientale un vero e proprio eco distretto con l’impianto di compostaggio.
Si tratta dell’area in cui doveva sorgere l’inceneritore di Napoli est, fortemente voluto dall’amministrazione regionale targata Stefano Caldoro, che nominò negli anni scorsi anche un commissario ad acta per la realizzazione. La realizzazione dell’impianto di incenerimento di rifiuti fu però bloccata a causa della forte e netta opposizione dell’amministrazione comunale napoletana, con il risultato però che l’area individuata, essendo sotto la gestione dell’ente regionale è rimasta praticamente bloccata per la realizzazione di altri progetti alternativi.
Fino ad oggi, perché con il cambio di guida a Palazzo Santa Lucia, sono cambiate anche le posizioni ideologiche sullo smaltimento dei rifiuti urbani: l’amministrazione De Luca è infatti disponibile ad accogliere proposte alternative e ha quindi riconsegnato l’area interessata al Comune guidato dal sindaco de Magistris. “Il progetto di Scampia – ha spiegato il sindaco durante la conferenza stampa – non è più necessario perché la stagione di Caldoro è stata superata nel momento in cui la Regione Campania con la giunta De Luca ha detto no all’incenerimento. Si è fatto un salto in avanti – ha continuato – ora cambia l’approccio alla città. Avendo ottenuto una linea di finanziamenti realizzeremo anche tutta una serie di piccoli impianti alternativi laddove è possibile, ad esempio nei parchi, nei giardini, nei condomini. L’eco distretto invece non sarà solo compostaggio, ma un vero e proprio centro per il recupero dei rifiuti e dei materiali”
Importanti novità anche per quanto riguarda la rimozione delle ecoballe di Giugliano, il Presidente De Luca ha infatti dichiarato: “In questa settimana avremo il via libera sul capitolato di gara che abbiamo mandato al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Cantone. Un minuto dopo – ha aggiunto – partiremo con le procedure per la gara, quindi ci vorranno i tempi strettamente necessari e cominceremo a togliere le prime 7-800.000 tonnellate di ecoballe: sarà un’altra rivoluzione.