Il livello, infatti, di alcune manifestazioni tozza talmente con il degrado che ancora regna in diverse aree del paese da far pensare chiaramente a percorsi paralleli intrapresi dalla politica che conta.
Da un lato potenziare il curriculum vitae e acquistare punti mostrando i muscoli a suon di presenze eccellenti in città dall’altro galleggiare all’interno della comunità gestendo con sufficienza emergenze storiche che andrebbero affrontate con ben altra incisività.
In questo caos c’è chi lavora con umiltà e zelo espletando bene le deleghe o gli incarichi assegnatigli: senza cercare a tutti i costi lo scoop, le telecamere o il bagno di folla nei punti strategici di Ercolano. Pensiamo ai consiglieri di maggioranza e opposizione che quotidianamente interagiscono con i cittadini e ai benefici che nell’ombra questi pubblici rappresentati ottengono per la cittadinanza.
Certamente non si chiedono miracoli al buon Ciro ne di cancellare con un colpo di bacchetta magica le inefficienze che penalizzano questi luoghi da troppo tempo. In sintesi da Buonajuto si attenderebbe maggiore chiarezza in relazione alla permanenza nel ruolo di primo cittadino a Ercolano e comunicazione chiara con i cittadini in merito ai traguardi da raggiungere per il benessere di tutte la fasce della comunità e non solo di poche elitarie. Della serie: Buonajuto stella nascente della politica lanciata dalla rampa Ercolano nel firmamento romano o ercolanese DOC determinato a rimanere e far bene negli amati luoghi natii?
Secondo alcune indiscrezioni dal palazzo di città lo scopriremo presto.
Alfonso Maria Liguori