Napoli, tutela dei siti Unesco: finalmente c’è l’accordo

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L’Osservatorio permanente per il Centro Storico – Sito Unesco, istituito dal Comune di Napoli più di un anno fa, ha promosso l’incontro tra i rappresentanti delle comunità con siti Unesco.

Durante l’incontro è stato elaborato un documento che verrà sottoposto all’attenzione del Governo nazionale, a cui si fa presente la necessità di non lasciare all’ultimo posto cultura e promozione dei territori, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti all’interno della Legge di stabilità. Ecco i passaggi più significativi del documento: “I Comuni, in qualità di referenti per i siti Unesco, non possono essere lasciati soli nella conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio di beni culturali archeologici e ambientali. Le condizioni della crisi economica rendono stringenti i temi della povertà e riducono le risorse disponibili per gli enti locali generando un dilemma indissolubile nella scelta tra azioni di conservazione di beni culturali e prestazioni del welfare, entrambi diritti sociali garantiti dalla costituzione, che non possono e non devono confliggere nell’azione pubblica.

I Comuni, a loro volta, si impegnano a coordinare le politiche di valorizzazione allo scopo di favorire la formazione in termini di efficacia ed efficienza, economia di scalo, economia di rete nei progetti di valorizzazione.” Intervenuto anche il sindaco della città metropolitana, Luigi de Magistris: “Stiamo facendo un grande lavoro con i sindaci dell’area vesuviana e flegrea, Torre Annunziata, Ercolano, Pompei, Trecase, Bacoli, Baia, Pozzuoli, Procida, e oggi con questo documento, possiamo dire che l’unione fa la forza. – ha esordito il sindaco – Poi l’estensione anche al di fuori della città metropolitana è un bel messaggio, cioè quello di unire le città Unesco di Italia, con un paese che si unisce attraverso la cultura. Mentre c’è chi pensa che lo sviluppo economico e la ripresa dell’Italia passi attraverso cemento e trivellazioni, noi pensiamo che un benessere maggiore possa passare soprattutto da quell’articolo della Costituzione che ci impone la tutela dei monumenti, del paesaggio, della storia e delle ricchezze che abbiamo. Abbiamo il privilegio di essere nati in luoghi tutelati dall’Unesco – ha continuato – e abbiamo responsabilità anche istituzionali di difenderli: credo sia cosa buona e giusta che i sindaci delle città di Italia con patrimonio Unesco chiedano al governo italiano di non usare misure draconiane che non ci consentono di tutelare ciò che abbiamo il dovere di tutelare.”

Alberto Romeo Gentile, responsabile dell’Ufficio per i parchi, le riserve e i siti Unesco, ha espresso anche lui i suoi buoni auspici: “L’ufficio speciale accorpa una materia, quella dei siti Unesco, che prima non trovava un punto valido. È un ufficio alle dirette dipendenze della presidenza – ha proseguito Gentile – quindi molto accentrato in termini di programmazione e decisione, per cui auspico che riusciremo a fare rete, cosa che stiamo riuscendo a fare, partendo dal basso tramite i siti Unesco. Bisogna dare un nuovo dinamismo e una nuova immagine della nostra regione – ha poi sottolineato – abbiamo tante potenzialità che non sono rappresentate all’esterno in maniera convincente. Ci aspetta anche un lavoro di “ripulitura” del contorno di questi siti Unesco, che consenta una gestibilità, una godibilità e un riconoscimento assoluto”. Lo sforzo della amministrazione regionale sarà quindi quello di avviare un dialogo proficuo anche con l’osservatorio permanente e lavorare a proposte da mettere in campo, e soprattutto di mantenere viva la tematica della valorizzazione del territorio anche presso il Governo nazionale.

Mario De Angelis

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