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Boscoreale: la maggioranza accusa «Langella e la sua giunta colpevoli delle cartelle “pesanti”».

comune-di-boscoreale-e1277638260829La tassa incombe …  la multa arranca … la pensione va “in fumo” e la tredicesima ammanca (licenza poetica): è un Natale amaro per il contribuente boschese. Invece di panettone e champagne, struffoli e susamielli Babbo Natale travestito da “fisco” gli ha portato certe ”sfogliatele” che … levati: centinaia di euro da pagare per la spazzatura in relazione a mancata dichiarazione delle pertinenze negli anni passati.

E tuttavia va detto anche che i boschesi non sono soli. Assieme a loro ci sono ben cinquantadue comuni della ex (ma è davvero ex?) Provincia di Napoli che dopo anni di silenzio ha studiato i ruoli che gli arrivavano dai comuni, rilevando che c’erano delle inesattezze che le facevano vantare crediti per parecchi milioni di euro nei confronti dei suddetti. Dunque ha deciso di affidare a enti autorizzati la riscossione di quanto dovutole. Punto. Tutto legale e tutto altrettanto corretto.

Questo l’antefatto. Il fatto, adesso. Quello che pare interessi più da vicino Boscoreale. A raccontarlo è il vicesindaco Raffaele De Falco. «Tutto questo si sarebbe potuto evitare – spiega nero di rabbia il vicesindaco – se non ci fosse stata superficialità o poca capacità di leggere il dettato delle leggi da parte delle amministrazioni guidate da Gennaro Langella.  Fatto sta che se adesso i contribuenti di Boscoreale stanno pigliando “mazzate fiscali” senza potersi difendere lo devono proprio al sindaco Langella e alla sua giunta, che quando erano in carica, non hanno tenuto conto di una delibera commissariale del prefetto Saladino, del 2007,  in cui si descriveva che la tassa da pagare non era solo per la casa ma anche per le pertinenze di quest’ultima. Quale la molla che ha mosso questa ignoranza? Procurarsi vantaggi elettorali facendo credere ai cittadini che non gli facevano pagare le tasse?

E chi lo sa. Sappiamo per certo, però, che sarebbe bastato, allora, che il consiglio dell’epoca, quando si insediò all’indomani della partenza del commissario,  avesse fatto opposizione e deciso di votare delibere e quant’altro opponendosi a quanto prescritto. Si sarebbe andati al Consiglio di Stato, ma comunque ci sarebbero stati dei chiarimenti e ci sarebbe stata chiarezza sui fatti. Invece, tutto è stato messo a tacere. E adesso imputano a noi le loro colpe. E tentano di indurci ad approvare improvvide delibere  senza pensare che la mannaia della Corte dei Conti che subito cala, ci punirebbe ancor più dolorosamente. Ecco. La stupidaggine amministrativa l’hanno fatta loro e adesso pretendono, per farsi belli con gli elettori, che noi ci prendiamo colpe non nostre e gli togliamo le castagne dal fuoco».

«Vede» rincara la dose il consigliere Luigi Buffone «Questi pretendono la copertura, ora per allora, da parte di questa amministrazione o di questo consiglio comunale. Se la possono dimenticare. Poi, abbiamo fatto una commissione congiunta, minoranza e maggioranza in cui abbiamo detto e verbalizzato: quello che stiamo attraversando è un campo minato. I cittadini non possono essere lasciati soli. Ma dobbiamo anche autotutelarci come consiglio e giunta. Dunque affidiamo a un consulente esperto (è stato individuato l’avvocato D’Urso, ndr.)  in materia  l’incarico di studiare il problema e capire se esistono vie, cavilli e appigli sui quali fare leva per proteggere i cittadini e ridurre al minimo il prelievo dalle tasche dei boschesi.

Insomma un percorso per capire come fronteggiare Sapna ed Equitalia che non sono state chiamate dal nostro comune come dicono quelli dell’opposizione. Ebbene, non appena usciamo dalla riunione che ti fanno depositano richiesta di consiglio comunale urgente sulla questione. Se non è scorrettezza politica questa che cos’altro è?. Insomma questa amministrazione deve sanare le malefatte degli altri che invece si vendono per santi. Fermo restando che i cittadini si stanno già attivando per vedere come fare, posso annunciare che dall’otto gennaio scenderà in campo la Federconsumatori, con sede nell’associazione de “Il Melograno”, dove sarà aperto uno sportello fisso ufficiale e si metteranno in atto tutti i provvedimenti per la tutela del cittadino».  «Ecco – riprende De Falco – questa è la storia di una malamministrazione di una ex maggioranza che adesso pretende d’essere santificata come opposizione. Per quello che ci riguarda non escludiamo di mandare tutte le carte di questa triste e, per i cittadini di Boscoreale, costosissima vicenda, alla Procura della Repubblica e poi vediamo di chi sono le responsabilità. E, se c’è da pagare penalmente o economicamente per questo, che paghino per i loro errori amministrativi e politici».

Loredana Spampinato

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