Caro Babbo Natale, resta come sei

devil xmasLunedì, 21 dicembre 2015

Casa mia, quasi buio

 

 

 

Caro Babbo Natale,

siamo sicuri che te mi stia guardando? No, ma sai com’ è. Se mi guardi, non smorfioseggio l’ordine ricevuto di ritirare il bucato, nascondo il mozzicone e mostro al mondo i miei dentini (che laverò prontamente) nel sorriso più dolce che c’è. Non posso essere cattiva proprio sotto sotto il Natale.

Il fatto è che non sono pronta a riceverti e mi sembra troppo presto per l’abbuffata, troppo caldo per i miei cappelli, troppo anomalo per le luci natalizie cittadine che non sono state ancora messe ovunque. Non sono sicura che le castagne siano mangiabili, che i pinoli costino abbastanza, che la signora Consiglia abbia già ammazzato le galline paesane e che esse abbiano avuto il tempo di ingrassare. E la cicoria? È già sul bancone se fino a tre settimane fa si trovavano ancora i pomodori per l’insalata, ed erano pure saporiti? Io sono in anticipo su tutto, ho comprato i regalini e ho anche trovato il tempo di scriverti. È tutto così strano, è già Natale e non ricordo cosa ho fatto da settembre ad oggi.

Sono stata sicuramente buona, ho pagato con tre giorni di anticipo l’assicurazione dell’ auto, ho chiesto lo scontrino per intero al commerciante che non ha arrotondato la somma, ho promesso a mia madre di accompagnarla alla Gori (e da lì non si scappa), ho ricordato i francesi, i siriani, il compleanno del Papa e collaborerò alla frittura dei pesci,  ho commesso qualche altra buona azione che mo mi sfugge.

Non so quanto sarai veloce, quest’ anno. C’è traffico in cielo, assicurati che le tue renne non abbiano paura dei droni, che non ci sia la targa alternata e che i cieli che sovrastano  la Cina siano abbastanza nitidi da non farti sbattere contro i 57 piani del palazzo di Changsha. 57 piani in 19 giorni; c’è qualcuno più in gamba di te e del buon Gesù.

La lista dei regali più richiesti è cambiata, lo so. Lo ho letto su anvedicomecambiailmondoaho.org.

I più richiesti del 1995:

  • Mattoncini per costruire un aeroplanino;
  • Barbie hostess/maestra/mamma;
  • Bici con casco blu/rosa;
  • Console PS modificata con due joystick;
  • 20.000 £ per comprare una miriade di cose.

I più richiesti del 2015:

  • Drone con telecamera, due telecomandi e dodici pale;
  • Acrilico e glitter per unghie perfette per tenere una penna cancellabile;
  • Auto 50, Vespa 125 con iscrizione alla scuola guida o due tette nuove;
  • Console PS 4, sette joystick wireless, tv color curvo, PES con Mourinho sulla panchina della Roma e tanta speranza che la finanziaria anticipi la spesa;
  • 220 € per comprare la cover della Moschino lavavetri allo Iphone.

Chissà se non dovresti attualizzare anche te e il tuo mezzo di trasporto. Potresti arrivare, anziché trainato da renne, a bordo di una Ferrari rosso fiammante, sostituiresti il cavallino con la renna rampante. Potremmo inviarti mail e non lettere postali, potresti spedire in Culonia con Amazon Prime. Potresti anche dimagrire e beneficiare dei saldi, troveresti le taglie piccole per le tue braghe, potresti usare la fascia quella che comprime, comprime e comprime il pancione, ad esempio.

Chissà perché, nonostante tutti ci lamentiamo di quanto il Natale sia cambiato, di quanto sia una festa commerciale (come se nel 1995, o prima ancora, si regalassero scorze di patate e punti di latte Berna per arraffare il piumone), tutti ma proprio tutti lo aspettiamo fremendo e piangendo in questa valle di lagrime sporche di smog.

Io un’idea la avrei. Proviamo a renderlo un giorno feriale, in cui tutti lavorano, a partire dagli uffici postali e bancari finendo con quelli comunali ma passando per le scuole, le fabbriche. Tanti lamentoni coerenti.

A me piace il Natale, con le sue magnazze, coi suoi cenoni, col puzzo di baccalà fritto, coi mille regalini sgraditi, con le code, coi sorrisi e se son finti chi se ne importa? Possiamo dire di essere sinceri e onesti negli altri giorni dell’anno?

Mi piace pensare che, nella peggiore dell’ipotesi, milioni di persone stiano pensando per 24 ore che è Natale, che stiano lamentandosi del Natale tra una fetta di panettone e un mostacciolo, che stiano spendendo cifre esorbitanti per il moccioso viziato di turno e chiedano l’ultimo orologio della Geneve alla Befana della moglie. Tutti a muoverci, a pensare, tutti conseguenti al Natale. È forse una cosa da poco accomunare per un paio di giorni qualche milione di uomini? A me pare una cosa potentissima.

Caro Babbo Natale, per quest’ anno, passo. Non chiedo nulla. Se potessi farmi magnare senza ingrassare, però , te ne sarei grata. Se potessi rendere serene le persone che mi circondano sarebbe una gran cosa, almeno smetterebbero di scassare la zona sub-ombelicale a me. Se potessi garantirmi che la mia Befana infagotti la calza di leccornie con il soldino custodito nella carta alluminio, uh, quella sì che sarebbe una figata pazzesca.

Buon Natale,  a te, a te e a te pure.

 

Anna Di Nola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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