Attenzione a chi votate, scegliete l’onestà ma anche la competenza, e soprattutto chi non si piega alla violenza della camorra. È questo in sintesi il monito che arriva direttamente dall’altare della cattedrale di piazza Giovanni XXIII a Castellammare per i cittadini. “Il voto è un atto di carità cristiana”.
Queste le parole che decine di fedeli hanno ascoltato alla Santa messa del mezzogiorno nella mattina di ieri. Ma c’è di più all’uscita dalla chiesa è stato distribuito un volantino, un vero e proprio vademecum formato da 5 punti, una sorta di “istruzioni per l’uso” da leggere prima di andare nel segreto dell’urna elettorale a scegliere il proprio candidato da votare. Dalla cattedrale – ironia della sorte, la chiesa si trova nella stessa piazza che ospita palazzo Farnese, il palazzo del governo cittadino – simbolo dell’arcidiocesi di Castellammare-Sorrento, retta dal monsignor Francesco Alfano, arriva un messaggio forte e chiaro che ha come unico obiettivo quello di rilanciare le sorti di una città martoriata come quella di Castellammare.
Non una presa di posizione per una parte o per un’altra ma semplicemente un messaggio per fare aprire gli occhi a tutti coloro che andranno a votare: questo a pochi mesi di distanza dalle elezioni ma soprattutto a buona memoria del passato con centinaia di candidati al consiglio comunale e troppe volte l’ombra della camorra sulla gestione della città Di seguito il testo del vademecum distribuito ieri mattina: – chiediamo ai cristiani laici delle nostre comunità, di vivere il loro sacerdozio battesimale, non al riparo delle mura del tempio, ma nel mondo e per il mondo, scegliendo di impegnarsi nella vita pubblica, con competenza e passione. Non si può stare alla finestra a guardare, salvo poi chiudersi in una sterile e comoda lamentazione; – ricordiamo a tutti che il rinnovamento delle politica esige che i partiti e i movimenti siano consapevoli di derivare la loro legittimità etica e giuridica dall’essere politici, impegnati, cioè nel curare gli interessi della città, non quelli di parte, individuali, di gruppo di partito; – diciamo con chiarezza che gli elettori hanno il grave dovere morale di scegliere candidati onesti.
L’onestà dei candidati al governo della città deve misurarsi soprattutto dalla disponibilità al servizio, dal culto del bene comune, dal rispetto della legalità, dal gusto della gratuità e anche dal coraggio fino all’eroismo, necessario per resistere ai condizionamenti di ogni tipo, inclusi quelli della violenza camorristica; – facciamo attenzione che oltre all’onestà, i candidati abbiano dato prova anche di una reale competenza e capacità di impegno. Un “buon uomo” senza competenza può fare disastri nella pubblica amministrazione, magari diventando burattino utile nelle mani di abili e spregiudicati burattinai; – lavoriamo tutti insieme per far crescere una cultura della legalità e della solidarietà, promuovendo la crescita della vita civile ed economica, promuovendo percorsi e luoghi di formazione umana, soprattutto per i giovani, al fine di togliere terreno fertile alla mala pianta della malavita e della diffusa illegalità.
Raffaele Cava