Il convegno “Prospettive di rilancio del patrimonio archeologico de l’Antica Stabiae” prevede un analisi specifica della città delle acque dal punto di vista culturale ma, concretamente, e con una novità: l’utilizzazione di una formula che affronta una tematica spesso intrisa di luoghi comuni e perlopiù sbilanciata sul magnificare il patrimonio posseduto, trascurando tuttavia l’aspetto della sua fruizione come risorsa culturale e della valorizzazione nel contesto socio-economico stabiese.
Tanti gli interventi, a partire dalla descrizione del sito archeologico di Stabiae, a cura del prof. Giuseppe D’Angelo del Comitato Scavi di Stabia, per poi seguire una ricognizione sul suo utilizzo attuale in termini di presenze, visibilità, accessibilità, a cura di Maria Rosaria De Simone della Pro Loco Castellammare di Stabia, quindi della collocazione di Stabiae nel contesto archeologico, artistico e culturale regionale, nazionale ed internazionale, a cura dell’archeologa Maria Stella Pisapia; ancora della individuazione delle competenze istituzionali dei vari Enti: Comune, Città Metropolitana, Regione, Sovrintendenza e Ministeri che a vario titolo hanno la responsabilità degli interventi di manutenzione, sviluppo e fruizione delle risorse, a cura del dott. Antonio Ferrara giornalista de La Repubblica ed infine delle modalità di gestione della risorsa archeologica dal punto di vista del marketing territoriale, a cura del dott. Enzo Longobardi manager dello sviluppo locale.
La Pro Loco Castellammare di Stabia, organizzando questo incontro intende dare un contributo razionale e di conoscenza, sotto vari aspetti, tutti importanti, necessari per fornire una vision complessiva della tematica. “Sarà il punto di partenza – assicura Gino Coppola, presidente della Pro Loco, per azioni di supporto e di pungolo affinché si proceda nella direzione della reale valorizzazione e sviluppo di Stabiae.”
Gennaro Esposito