Il Gazzettino vesuviano | IGV

Renzi e Franceschini: “Pompei torna a far notizia per i restauri e non più per i crolli”

pompei 3Pompei  finalmente torna a far notizia per i restauri e non più per i crolli. Siamo nelle condizioni di dire basta alle opere incompiute. L’Italia è un Paese leader, forte, faro nel mondo”, parola di Matteo Renzi, in visita a Pompei il giorno della vigilia di Natale.

Poche parole che compendiano il senso della sua visita agli Scavi, in occasione della riapertura, in seguito ad accurati restauri, di sei antichi edifici.

Insieme al premier, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, il Soprintendente Massimo Osanna, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, il Sindaco di Pompei Ferdinando Uliano e il Direttore del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri, che lascia l’incarico al collega Luigi Curatoli, nominato dal governo.

Sono stati realizzati restauri eccellenti, grazie al lavoro di squadra siamo in grado di vincere le sfide più difficili. Pompei è la risposta identitaria e culturale che l’Italia offre al mondo», sottolinea il Ministro Franceschini, che si è detto soddisfatto dei lavori eseguiti a Pompei.

I sei edifici restaurati si trovano tutti nella Regio I  e si affacciano su via dell’Abbondanza, l’arteria principale dove si svolgeva la vita nell’antica città romana. Tra tutti, spicca la fullonica di Stephanus, una vera e propria lavanderia con vasche per il trattamento delle stoffe.

Gli altri cinque edifici restaurati sono domus: le case del Criptoportico, di Paquio Proculo, del Sacerdos Amandus, di Fabius o di Amandius e dell’Efebo.

La casa del Criptoportico era in corso di restauro al momento dell’eruzione del 79 d.C., quella di Paquio Proculo apparteneva a un candidato al duovirato di Pompei. L’attribuzione è dovuta ai programmi elettorali dipinti sulla facciata, così come – sempre per le iscrizioni presenti in facciata – vengono attribuite al Sacerdos Amandus e a Fabius (o ad Amandius) le altre due domus. La quinta casa restaurata, quella dell’Efebo, è così chiamata dal rinvenimento di un portalampada in bronzo che lo raffigura.

L’inaugurazione delle domus è stata l’occasione anche per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori del Grande Progetto Pompei.

Prima della Conferenza, che si è tenuta nella Basilica degli Scavi archeologici, il premier ha visitato gli edifici restaurati, a partire dalla «Fullonica di Stephanus», sita all’incrocio con il vicolo del Citarista, in cui sono stati condotti lavori di consolidamento delle strutture architettoniche. Sono stati eseguiti interventi di manutenzione e ripristino delle coperture, reintegrazioni murarie, attività di scavo e ripulitura per riportare alla luce i piani originari. A seguito degli scavi, è stato possibile individuare il percorso di approvvigionamento e di deflusso delle acque, funzionale fin dall’origine alle lavorazioni che si svolgevano all’interno della lavanderia.

Percorrendo sempre via dell’Abbondanza, c’è stata la visita alla domus del Criptoportico, dimora che prende il nome dalla presenza lungo tre lati del giardino quadrangolare di un portico sotterraneo fenestrato – criptoportico appunto – sul quale si aprivano una stanza di soggiorno e ambienti termali. I restauratori hanno spiegato che l’intervento di restauro si è sviluppato in diverse fasi: il consolidamento e restauro delle strutture antiche, con integrazione dei precedenti restauri e la restituzione della volumetria originaria attraverso la ricostruzione spaziale con strutture in legno di ciò che era andato perduto anche a seguito del bombardamento del 1943.

Il restauro degli apparati architettonici e decorativi della casa di “Paquio Proculo” hanno restituito all’edificio lo splendore, la luce ed i colori originari.
La domus del «Sacerdos Amandus» di via dell’Abbondanza presenta numerosi resti di affreschi sulle pareti esterne. La notorietà della residenza deriva dalla scritta di sostegno al sacerdote a fianco della porta d’ingresso e dall’iscrizione in osco «Spartacs» su uno dei gladiatori raffigurati sulla parete destra del vestibolo.

Accurati lavori di  restauro degli apparati decorativi sono stati eseguiti nella dimora di «Fabius Amandus», una struttura con un piccolo corridoio di accesso che immette direttamente nell’atrio, caratterizzato da un giardino e da una piccola piscina semicircolare, alimentata direttamente dall’acqua piovana.

Infine, c’è la casa di Efebo che si trova nell’omonimo vicolo, una deviazione a destra di via dell’Abbondanza. La casa è conosciuta anche con il nome di «Cornelio Tagete», per il ritrovamento di una statua in bronzo di un efebo, utilizzata come portalampada: la casa è il frutto dell’unione di più abitazioni ed era divisa in un quartiere riservato alla famiglia ed uno di rappresentanza con decorazioni o in stucco o a mosaico.

Dal 26 dicembre e fino al 10 gennaio Scabec, con il circuito Campania Artecard, propone due percorsi inediti che guideranno gli ospiti alla scoperta degli edifici appena restaurati.

Uno dei percorsi proposti, che ha per titolo “Di domus in domus”, prevede la visita all’antica “Fullonica di Stephanus”, dove  sarà illustrato il trattamento dei tessuti utilizzato dagli antichi romani, ai quattro ambienti termali della Casa del Criptoportico, alla Casa di Paquius Proculus con le sue scritte elettorali, alla  Casa del Sacerdos Amandus con le pitture del triclinio che riprendono le imprese degli eroi, all’attigua Casa di Fabius Amandio, quale esempio di piccola casa del ceto medio, e infine alla Casa dell’Efebo, la ricca dimora di mercanti che si distingue per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti.

Siamo di fronte a qualcosa di intenso. Pompei è un’esperienza sempre nuova – ha concluso Matteo Renzi – e l’essere qui, oggi, è il miglior modo per augurarci buon Natale”.

 Agnese Serrapica

Exit mobile version