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Vico Equense, bloccati due “datterari”: uno si nascondeva in una grotta

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Importante operazione portata a termine dalla guardia costiera di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano di fregata Guglielmo Cassone, che ha portato al sequestro di circa 100 kg di datteri di mare il cui valore poteva raggiungere quasi 10mila euro.

Si tratta di un prodotto che sicuramente non sarebbe stato venduto nei soliti canali commerciali ma solamente all’interno del mercato nero, o vendendolo ai privati o a vari ristoranti della zona che avrebbero potuto offrirlo ai loro clienti nei consueti cenoni natalizi. I militari stabiesi, da diversi giorni, stavano monitorando i movimenti di alcuni datterari e martedì 29 dicembre, nel tardo pomeriggio, hanno fermato due uomini in flagranza di reato: L.S. di anni 56 e A.L. di anni 48 (entrambi erano pregiudicati).

I due sono stati scoperti con tutto il materiale utile per la pesca e la devastazione della costa e sono stati denunciati per ricettazione, danneggiamento e disastro ambientale, resistenza a pubblico ufficiale e procurato allarme. Queste ultime due accuse sono state rivolte solamente ad A.L. che, al momento del fermo, ha cercato in tutti i modi di divincolarsi per poi gettarsi in acqua senza più risalire: subito è partito l’allarme dei militari che sono intervenuti sia con varie imbarcazioni sia con un elicottero Nemo (che riesce a riprendere immagini anche in mancanza di luce).

La ricerca è terminata dopo qualche ora quando, alcune pattuglie via terra, hanno ritrovato l’uomo nascosto in una grotta della spiaggia dell’Hotel Sporting. L’operazione è continuata poi per tutta la notte con il PM di turno della Procura di Torre Annunziata che ha disposto il sequestro dei datteri e di tutto l’equipaggiamento utilizzato.

Operazione che risulta essere sicuramente la più brillante tra quelle effettuate dagli uomini stabiesi sia per il risultato conseguito sia per la capacità di intervenire nonostante la presenza delle associazioni criminali nella zona stabiese e limitrofa. Tutti coloro che vogliono consumare questo prodotto marino, devono essere a conoscenza della gravità della loro azione, perchè oltre a pagarlo a prezzi molti elevati, contribuiscono alla distruzione dell’ambiente circostante e, inoltre, il dattero non viene controllato dal punto di vista sanitario non sapendo, quindi, se proviene da una zona contaminata con qualche sostanza chimica o con alcuni microrganismi.

Gennaro Esposito

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