Notevole il consenso del pubblico . Giacomo Mosca e Marilena Mirra hanno presentato il loro nuovo disco “ Il Canto” – “viaggio nel bel canto…dal classico napoletano alle colonne sonore più belle”.
Il tenore Giacomo Mosca e Marilena Mirra, per la quarta opera inserita nella 12° edizione della Rassegna teatrale di Saviano, memorial Carmine Mensorio, si sono esibiti in un concerto di canzoni classiche napoletane, con presentazione del loro ultimo lavoro discografico. Una proposizione scenica contenente alcuni tra i brani più belli – partenopei e italiani – e pezzi tratti dal repertorio internazionale come “the prayer”, “e più ti penso” del maestro Morricone.
Alcune fonti hanno rintracciato nel 1931 un iniziativa del comune di Sanremo legata a canzoni napoletane; un dato di fatto che può esser considerato come precursore al Festival della canzone italiana. Qualcuno del gruppo musicale che si è esibito in scena ha tenuto ha precisare, tra un brano e l’altro, che l’espressione “dialetto napoletano” comunemente usata è impropria per tutta una serie di ragioni anche storiche e culturali che hanno caratterizzato il sud Italia nella sua evoluzione. Quindi sarebbe più auspicabile, congeniale, anche dal punto di vista formale usare l’espressione “lingua napoletana”. Per avvallare, in un certo senso, questa tesi è il caso di affermare che l’origine della canzone napoletana si colloca intorno al XIII secolo, quindi ai tempi della fondazione dell’Università partenopea della diffusione della passione per la poesia, come espressione spontanea del popolo di Napoli. Nello spettacolo proposto proprio la passione per la poesia prende il ruolo di carattere principale.
Tra altro, in un contesto calcistico, esattamente nel 2013 allo Stadio San Paolo, in occasione di un match amichevole, venne presentato il nuovo inno ufficiale della squadra azzurra: si trattava, appunto, de “‘O surdato ‘nnammurato” ; una rivisitazione e al tempo stesso un omaggio alla cultura partenopea.
Antonio Romano