Dal 20 al 24 Gennaio, il teatro Bellini di Napoli ospita lo spettacolo “Gospodin “, scritto dal giovane autore tedesco Philipp Lohle, le cui opere hanno ottenuto diversi successi accompagnati da premi e critiche accattivanti. Il testo si avvale dell’interpretazione di Claudio Santamaria (nella foto), Federica Santoro e Marcello Prayes, diretti da Giorgio Barberio Corsetti.
L’autore ha studiato storia, teoria del teatro, comunicazione e letteratura tedesca ad Erlangen e a Roma, ha scritto il suo primo testo per il teatro quando era ancora studente ed ha ricevuto il premio del Bundesverbandes der Deutschen (Associazione federale dell’industria tedesca); nel 2008, per l’opera “Genannt Gospodin” ha meritato una menzione nell’ambito del Mülheimer Dramatikerpreis (premio per la drammaturgia), ha ottenuto un riconoscimento anche nel 2012, come premio del pubblico, per “Das Ding”. E’ un autore che, oltre a ad incuriosire e ad appassionare il pubblico, interessa anche la critica. Direttore della messinscena, Giorgio Barberio Corsetti, è uno dei giovani drammaturghi che studia il teatro di ricerca in Italia ed usa nuovi linguaggi teatrali in cui, oltre a sperimentare un nuovo modo di esprimersi del teatro italiano, propone un racconto scenico caratterizzato dalla proiezione di video, punti fermi della sua drammaturgia.
L’iter artistico dell’uomo di teatro si presenta ricco di esperienze, di luoghi (preferisce anche quelli diversi dal palcoscenico). e di incontri, ma, secondo Oliviero Ponte di Pino, è caratterizzato dall’equilibrio “tra la fedeltà ad alcune tematiche e modalità espressive, nonché dalla loro stessa evoluzione attraverso successive contaminazioni ed innesti ”. “Gospodin” è uno spettacolo tragicomico ed attuale, dove il protagonista disdegna i soldi, va in giro con il suo lama a raccatare quel poco che gli serve per il sostentamento; l’idea non cambia neppure quando perde tutte le sue cose e la sorte gli offre una valigia piena di soldi. Nelle note, Corsetti rivela che “Gospodin siamo noi, quando vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza la pressione del profitto.
Federico Orsini