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Napoli, appalti rifiuti: chiesto l’arresto per il senatore De Siano (Fi)

domenico de siano

Inchiesta su appalti per la raccolta rifiuti: chiesto l’arresto per il senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia.

La richiesta è stata trasmessa al Parlamento. L’inchiesta riguarda appalti per la raccolta dei rifiuti a Ischia e in alcuni comuni del napoletano, tra cui Torre del Greco, per fatti avvenuti nel 2010.

Un’informazione di garanzia è stata emessa dalla Procura di Napoli nei confronti dell’ex presidente della Provincia, Luigi Cesaro, deputato di Fi. L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli, Claudia Picciotti, su richiesta dei magistrati della sezione Reati contro la Pubblica amministrazione, i pm Maria Sepe e Graziella Arlomede coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. A quanto si è appreso sono diversi i reati contestati a vario titolo, dall’associazione per delinquere alla turbativa d’asta e corruzione.

“L’indagine che ha portato alla richiesta di arresto per il coordinatore regionale di Forza Italia, De Siano, getta un’ombra ridicola sulla mozione di sfiducia al presidente De Luca, presentata dal gruppo consiliare del partito di Berlusconi, guidato proprio da Armando Cesaro, figlio di Luigi, che figura tra gli indagati nella stessa inchiesta e che fa parte della stessa corrente politica del Senatore per cui è stato richiesto il fermo”.

Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, precisando che “la mozione di sfiducia è sostenuta anche dal Movimento Cinque Stelle”.

“Se il presidente De Luca dovesse dimettersi per l’inchiesta che vede coinvolto il suo capostaff, che dovrebbe fare la famiglia Cesaro visto che il leader, Luigi, è coinvolto in diverse inchieste che hanno portato, in passato, anche a una richiesta di arresto?” chiede Borrelli per il quale “a volte, anche in politica, servirebbe il senso della misura e, invece di perdere tempo con inutili richieste di sfiducia e trasparenza, Cesaro facesse un mea culpa sul modo in cui la sua componente politica raccoglie tesserati, addirittura in cambio di tessere per giocare al bingo”.

“In Consiglio regionale stiamo lavorando per combattere le ludopatie ed è brutto constatare che c’è chi approfitta di chi è caduto nella rete del gioco per gonfiare il numero dei tesserati e controllare il partito” ha concluso Borrelli.

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