Presenti al tavolo i rappresentanti della decima municipalità, del Comune di Pozzuoli, della soprintendenza, dell’Università Federico II, di Legambiente e della Fondazione Idis Città della Scienza, il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti e l’amministratore delegato di Invitalia (soggetto attuatore della riqualificazione dell’area ex Italsider) Domenico Arcuri. Unico assente il sindaco di Napoli: “Il commissario Nastasi è un pacco per Napoli” – ha commentato riferendosi alla presenza, per la prima volta in città, del commissario straordinario di governo Salvo Nastasi. Una affermazione forte, che rende bene l’idea dell’alzarsi dei toni politico-istituzionali su questa vicenda.
I rapporti de Magistris-Renzi però non sono da sempre stati burrascosi. Il ferragosto di due anni fa quando i due si propongono di stringere un accordo sull’impiego di fondi europei (cinquanta) per la riqualificazione dell’area. Successivamente il governo approva il decreto SbloccaItalia e predispone il commissariamento di Bagnoli: con l’articolo 33 arrivano le prima rimostranze da parte del sindaco, che poi recede nettamente dagli accordi presi con il premier.
Nei primi 10 commi (su 13) l’articolo parla di aree da bonificare “di rilevante interesse nazionale alle quali si applicano le disposizioni del presente articolo sono individuate con deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Stato- Regioni”: un comma interpretato, da parte del sindaco di Napoli, come un abuso di potere del governo nei confronti dell’ente comunale. Secondo il sindaco, infatti, in questo modo si “esproprierebbe” di fatto il Comune dalle reali decisioni su Bagnoli. Non solo: un altro comma del decreto prevede il “possibile ricorso da parte delle amministrazioni pubbliche interessate all’uso di modelli privatistici e consensuali per finalità di pubblico interesse”.
L’entrata dei privati nella questione Bagnoli, la predisposizione di un “nuovo soggetto attuatore”, per la riqualificazione di Bagnoli, sono quindi i principali punti di discordia tra i due leader politici: da parte del Comune l’unica risoluzione possibile è quella di presentare ricorso al Tar, ribadendo l’incostituzionalità del decreto 33. Il Governo Renzi va invece dritto per la sua strada e fissa già la prossima riunione della “cabina di regia” a Roma per il prossimo 20 gennaio: il premier twitta infatti soddisfatto “Oggi a Napoli è partita la bonifica di Bagnoli, dopo decenni. Già dall’estate 2016 restituiremo pezzi di spiaggia ai cittadini #lavoltabuona”.
“Faccio fatica a comprendere la posizione del Comune”: è questo il commento che il presidente della regione Vincenzo De Luca ha espresso, riferendosi all’assenza del sindaco dalla cabina di regia voluta dal governo. Sulla stessa linea d’onda l’ex governatore e neo candidato sindaco Bassolino: “De Magistris crea confusione – ha dichiarato e scritto sul suo profilo Facebook in questi giorni – Lo sbandamento è evidente e si cerca di alzare polveroni anche per coprire il fatto che nelle casse del Comune da anni ci sono 42 milioni per Bagnoli e neppure un euro è stato utilizzato”
Mario De Angelis