“Il valore dei sequestri e delle confische penali è stimato in quasi quattro miliardi di euro. La rilevanza socio-economica del tema esige dunque una nuova sensibilità ed una spiccata professionalità degli operatori che garantiscano l’efficacia e l’efficienza delle misure”. Lo ha detto a Giugliano in Campania il professor Francesco Fimmanò, ordinario di diritto commerciale all’Università telematica Pegaso e direttore scientifico dell’Universitas Mercatorum nel corso del forum promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli Nord, presieduto da Antonio Tuccillo.
“Due le questioni ancora sul tappeto: la prima è la selezione degli amministratori giudiziari ed il relativo compenso. Occorre una formazione adeguata – ha aggiunto Fimmanò – che consenta non solo ai sequestri di funzionare sul piano dell’impatto sulla economia oltre che su quello della deterrenza penalistica. La seconda è relativa al rapporto con le procedure concorsuali ed in genere con le altre misure cautelari ad esempio contabili, erariali, amministrative. E’ arrivato il momento di superare le tante questioni poste da giurisdizione e competenza. La buona prova data dalla creazione del tribunale delle imprese deve portare alla creazione di vere e proprie sezioni di penale dell’economia delle stesse, in modo da superare i conflitti tra i diversi giudici. D’altra parte va in questo senso il recentissimo progetto Rordorf che interviene sulla riforma del diritto delle imprese in crisi”.
“I commercialisti hanno la professionalità e la competenza – ha sottolineato Bruno Miele, vicepresidente dell’Odcec Napoli Nord – per affiancare i giudici nella conduzione dell’amministrazione giudiziaria per i beni sequestrati alle mafie. L’ordine contribuisce affinché venga fornita ai professionisti un aggiornamento costante da parte degli addetti ai lavori”.
“Il nostro impegno è di offrire ai professionisti impegnati in prima linea nella gestione di queste aziende – ha rimarcato Domenico Mallardo, consigliere dei commercialisti di Napoli Nord – un’informazione capillare su tutte le novità del settore anche attraverso incontri con gli addetti ai lavori che possono illustrare i nuovi iter giuridico-economici da seguire”.
“Dopo l’aumento dei sequestri e delle confische alla criminalità organizzata da parte della magistratura – ha affermato Stefano Stanzione, consigliere delegato dell’Odcec -, diventa importante il ruolo dell’amministratore giudiziario che ha il delicato compito di ripristinare la legalità all’interno dell’impresa, salvaguardando i livelli occupazionali, con l’obiettivo di conservare la fetta di mercato per evitare la chiusura dell’attività”.
“La vera sfida per le imprese sequestrate alla criminalità – ha osservato Enrico Caria, presidente della sezione fallimentare del tribunale di Napoli Nord – è mantenerle in vita all’insegna della legalità. Occorre valutare il ruolo ed i poteri degli amministratori giudiziari nella gestione di queste imprese con l’obiettivo di evitare lo stato di crisi e quindi di insolvenza.
All’incontro sono intervenuti anche Marcello Sinisi, presidente della sezione civile del tribunale di Napoli Nord; Francesco Matacena, presidente della Commissione Amministrazioni Giudiziarie; Arminio Salvatore Rabuano, giudice delegato ai fallimenti; Nicola Graziano, giudice della sezione fallimentare di Napoli; Catello Maresca, pubblico ministero della Dda di Napoli che ha presentato anche il suo ultimo libro “Male Capitale”.