È ispirandosi allo slogan “La Pace è di casa”, scelto dall’Azione Cattolica Italiana per il mese della pace di quest’anno,che l’ACR della città mariana festeggerà, domenica 24 gennaio, questo valore della vita così importante.
A conclusione del mese dedicato alla Pace, si rinnoverà, dunque, l’appuntamento con la Festa che coinvolgerà tutti gli aderenti, le comunità parrocchiali e i cittadini che vorranno partecipare. L’appuntamento è alle 10.00 presso il Centro Educativo “Bartolo Longo”.
Marciare e inneggiare alla pace sarà il modo per invitare tutti a impegnarsi ad abbandonare l’egoismo e l’indifferenza aprendosi all’accoglienza, alla solidarietà, all’attenzione verso l’altro. Essere accoglienti significa aprirsi al nuovo, al diverso, senza pregiudizi e senza paura. Il tema di quest’anno, infatti, invita proprio a riflettere, in particolare, sui drammatici avvenimenti che, negli ultimi mesi, hanno visto coinvolti centinaia di migranti che per fuggire dai loro Paesi martoriati dai conflitti hanno trovato spesso rifiuti o, nel peggiore dei casi, la morte.
La Pace per crescere ha, invece, bisogno di calore, di unione e, a volte, anche di clamore. Ma la Pace ha bisogno anche di preghiera. Per questo, alle 11.00, presso la Cappella del Centro “Bartolo Longo”, sarà celebrata la santa Messa presieduta dall’assistente diocesano AC, don Giovanni Russo.
Subito dopo,la marcia per le strade della città, passando per via Sacra e raggiungendo il sagrato della Basilica mariana dove,il Pastore della Chiesa pompeiana, monsignor Tommaso Caputo, saluterà i partecipanti alla marcia. Insieme, poi, nei giardini di Piazza Bartolo Longo verrà piantato un albero di ulivo, simbolo di pace.
Nel pomeriggio, alle 16.30, presso la Sala San Giuseppe del Santuario, si terrà un incontro con i genitori che si concluderà con un intenso momento di preghiera.
In linea con il tema del 2016, durante la manifestazione si potranno acquistare le tazze della Pace, il cui ricavato finanzierà il progetto dell’iniziativa nazionale per la costruzione di un centro di accoglienza nella diocesi di Agrigento, territorio in cui è approdato il maggior numero di migranti.