Il 27 gennaio prossimo ricorre il giorno della MEMORIA del 2016 e l’Italia attraverso gli Istituti Italiani di Cultura e le Ambasciate lancia un evento globale che coinvolge le principali città mondiali. L’iniziativa, partita da Trieste, vedrà protagoniste nella stessa giornata del 27 gennaio Atene, Barcellona, Chicago, Colonia, East London, Istanbul, La Valletta, Lubiana, Madrid, Praga, San Francisco, Sydney, Sofia, Strasburgo, Tel Aviv, Tokyo, Vilnius, e diverse città italiane con le proiezioni pubbliche gratuite del film “L’orologio di Monaco”. L’evento unirà persone di paesi e culture molto diverse, sparse nei cinque continenti, attraverso il racconto di un uomo che si fa racconto dell’uomo, un testimone delicato e prezioso del Novecento, alla ricerca delle proprie radici familiari e culturali, per capire, oggi, nel presente, lui stesso chi è. Un affascinante viaggio nel mondo e nel tempo, un messaggio per le nuove generazioni.
Il film, prodotto dalla VOX Produzioni in associazione con l’Istituto Luce-Cinecittà è tratto da una raccolta di racconti di Giorgio Pressburger che nella pellicola è anche il protagonista e la voce narrante. Presentata nella selezione ufficiale del Festival Internazionale del Film di Roma e successivamente al Mittel Cinema Fest, l’opera seconda di Mauro Caputo, riconferma la collaborazione con il regista/romanziere Giorgio Pressburger ai cui racconti il film si ispira, portando sullo schermo una famiglia mittel-europea in cui confluiscono i nomi dei più grandi protagonisti della storia degli ultimi due secoli: Marx, Heine, Mendelssohn, Husserl, Emeric Pressburger, etc. Scrittore, regista, intellettuale che come pochi sa raccontare quel territorio fisico e immateriale che è stata (ed è) la Mitteleuropa, Pressburger rivive con intensa emozione, attraverso una ricerca che si intreccia tra presente e passato, i ricordi e le vicende umane che l’hanno portato a scoprire “cosa vuol dire veramente appartenere alla comunità umana dei vivi e dei morti”.
Nel film le immagini suggestive di alcuni luoghi della città di Trieste, ma anche riprese della vicina Slovenia o di Londra, insieme ai filmati di repertorio dell’Archivio Luce e al materiale video originale del regista Emeric Pressburger, gentilmente concesso per questo film dal regista scozzese premio Oscar, Kevin Macdonald, suo nipote. E su tutto, la voce e la fisicità di un uomo (Giorgio Pressburger), protagonista di questo viaggio, la cui vicenda personale e familiare riesce magicamente a intrecciarsi con la memoria del nostro ‘900, evocandone storie, violenza, arte, passioni. Luoghi, colori, parole, memorie, che compongono un affascinantissimo viaggio non solo di una vita, ma di una cultura.