Procida, bufera in Comune: tre indagati per corruzione e peculato

comune procida

Dalla prima mattinata, sul territorio dell’Isola di Procida e ad Avellino, i militari del comando provinciale di Napoli, stanno dando esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L’ordinanza è indirizzata a tre indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di peculato, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, calunnia, falsità materiale in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, violenza privata.

Si tratta di Trotta Giuseppe Antonio, Costagliola di Polidoro Maria Grazia (rispettivamente Comandante della Polizia Municipale di Procida e impiegata presso il medesimo ufficio) e di Coppola Ciro (amministratore unico della Paco beach srl).

Le misure traggono origine da un’attività d’indagine, sviluppata dai carabinieri di Ischia, diretta dalla Procura di Napoli – Sezione “reati contro la Pubblica Amministrazione” fatte di intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti, acquisizione di documentazione amministrativa, nonché raccolta di dichiarazioni di persone a vario titolo coinvolte negli accadimenti, tra cui componenti dello stesso comando.

 

Secondo la ricostruzione il colonnello Trotta, con l’ausilio dell’impiegata Costagliola di Polidoro avrebbe posto in essere una serie di condotte illecite nella gestione personalistica del delicato settore della Polizia Municipale, ufficio che, di fatto, sarebbe diventato una sorta di vero feudo del comandante; ciò avrebbe comportato una netta spaccatura tra il gruppo dei fedelissimi (occupanti tutti una posizione di privilegio) ed il gruppo di dissenzienti, emarginati all’interno del Comando e destinatari di vere e proprie attività di dossieraggio, anche con la creazione di falsi verbali.

Al colonnello Trotta e alla Costagliola di Polidoro vengono ascritti vari episodi di reato: falso in atto pubblico, peculato, calunnia e corruzione: Coppola, invece, dovrà rispondere di corruzione e falso in atto pubblico.

Uno dei campi di intervento del colonnello Trotta è quello della demolizione di manufatti abusivi; attraverso false attestazioni elaborate con l’ausilio di dipendenti comunali, il colonnello Trotta avrebbe, di fatto, consentito agli autori degli illeciti edilizi di conservare la disponibilità di manufatti abusivamente realizzati, salvo poi tentare di scaricare ogni responsabilità sul sindaco di Procida mediante la creazione di documentazione artatamente costruita a tavolino e, dunque, falsa, dalla quale si sarebbe dovuta ricavare un’inerzia di questi nel curare le pratiche di demolizione.

Il colonnello troota e l’impiegata Costagliola di Polidoro si sarebbero attivati anche per favorire l’attività edilizia della Paco Beach attraverso la consapevole omissione di controlli sui lavori in fase di esecuzione. In cambio, i predetti hanno chiesto e ottenuto da Coppola Ciro (amministratore unico della Paco Beach) l’assunzione di loro congiunti o persone a loro molto vicine; quest’ultima condotta è riconducibile allo schema normativo della corruzione.

Trotta e Costagliola di Polidoro si sarebbero inoltre appropriati, dividendola con altro componente della Polizia Municipale, della somma di oltre 3.000 euro incamerati a titolo di diritti di segreteria destinati al Consorzio di gestione dell’area marina protetta “Regno di Nettuno”.

Ulteriori favoritismi sarebbero stati realizzati da Trotta nell’affidare sena alcuna selezione dei lavori pubblici per un totale complessivo di 50.000 euro e oltre a una ditta amica priva dei necessari requisiti e peraltro cancellata dal registro delle imprese.

Inoltre, al fine di evitare la divulgazione, evidentemente dannosa, di notizie sulla sua illecita gestione del Comando di Polizia, Trotta avrebbe creato false dichiarazioni facendole poi firmare da alcuni componenti della Polizia con la prospettazione che, in caso contrario, avrebbe loro fatto perdere il posto di lavoro.

Sempre nell’ottica di screditare coloro che si opponevano alla gestione personalistica del Comando di Polizia Municipale, Trotta avrebbe anche disposto, sempre con l’ausilio della “sua squadra di fedelissimi”, una attività di dossieraggio ai danni del segretario del comune di Procida, seguito e fotografato dai fedeli mentre si allontanava dall’isola in orari di lavoro nell’erronea convinzione che questi fosse vincolato rigidamente agli orari di entrata e uscita dall’ufficio.

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