
“Don Amedeo aveva una genialità imprenditoriale – ha ricordato Torelli -, era un esempio di politica della cultura. Guardava oltre lo scavo archeologico, riusciva a proporre una visione totale di sviluppo del territorio, così come ha fatto per Pompei, dove convivevano già all’epoca tre realtà: il passato, il presente e il sacro”.
Il riconoscimento è stato assegnato al prof. Mario Torelli “Per il carattere profondamente innovatore dei suoi studi in tutti i principali ambiti della cultura antica, per la grande rilevanza delle sue delle sue scoperte archeologiche, per l’originalità della sua opera in cui convergono in una salda visione globale l’indagine storico-epigrafica, l’analisi iconologica, la valutazione storico-religiosa, la ricerca antropologica, sempre sostenute da una sensibile attenzione alle strutture economiche e sociali e agli aspetti ideologici e istituzionali delle culture antiche. Per la sua straordinaria capacità di comunicare l’antico”.