In occasione della “Giornata della memoria”, in ricordo dell’atroce sterminio degli ebrei durante l’ultimo conflitto mondiale, Ercolano ha promosso una singolare manifestazione che prevede la piantumazione di un cedro libanese presso la villa comunale situata in Corso Resina quale simbolo di pace e monumento vivente in difesa della libertà. Ancora presso l’auditorium del MAV ( museo archeologico virtuale) si è tenuto un incontro sul significato profondo di questa commemorazione a cui hanno preso parte il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, l’assessore alla pubblica istruzione dello stesso ente Giuseppe Tesoriero oltre ai membri dei centri sociali anziani comunali.
Nella stessa sede si è tenuta la premiazione dei migliori temi svolti dagli studenti ercolanesi sull’olocausto a cura delle direzioni didattiche ercolanesi. Un momento di grande riflessione interiore, una parentesi importante che richiama tutti i cittadini , con particolare riferimento ai giovani, al rispetto per la vita e per la libertà analizzando proprio gli orrori della shoah. “Nel ricordo di tragedie umane come quella degli ebrei – ha commentato il primo cittadino Buonajuto – abbiamo il dovere di operare perché sempre alta sventoli la bandiera della libertà e del diritto alla vita in un mondo che deve tutelare il futuro delle nuove generazioni. Ognuno nel suo piccolo deve offrire il proprio prezioso contributo a che la legalità, il buon senso e il rispetto dell’altro fungano sempre da cardini sui quali far ruotare una società moderna degna di tale appellativo”.
“Una parentesi importante – ha precisato il vice sindaco Luigi Fiengo – per i nostri ragazzi sempre più bombardati mediaticamente da testimonianze di guerre e atrocità che macchiano il globo spesso di sangue innocente. Nel ricordo di chi ingiustamente è stato privato della propria libertà da falsi e deliranti ideali razziali e con essa della vita stessa mostriamo ai nostri ragazzi perché non dimentichino mai ,attraverso testimonianze filmate e documenti, quanto l’uomo possa aver danneggiato e umiliato paradossalmente se stesso. Il tutto nella ferrea determinazione di costruire un domani migliore per chi erediterà le sorti di questo pianeta”.