Sebbene abbia ottenuto tanti successi nel mondo, è l’unico lavoro conosciuto dal grosso pubblico, tra le opere del drammaturgo americano. Dal testo, nel 1966 è stato tratto un film, interpretato, nel ruolo dei protagonisti, da Richard Burton ed Elizabeth Taylor.
La trama racconta di Martha e George, moglie e marito di mezza età, che ospita in casa sua una coppia formata da Honey e Nick, giovani sposi, appena conosciuti. In un vertiginoso dialogo particolarmente agitato, complici le ore notturne, nonché l’alcol, per cui, tra un bicchiere e l’altro, il discorso comincia a toccare problemi di singoli e di coppia e il racconto scenico diventa un confronto in cui ogni personaggio si alterna allo stesso tempo nel ruolo di olocausto o di giustiziere.
Arturo Cirillo, attore partenopeo (come recita la presentazione) che viene dalla scuola di Carlo Cecchi, si appropria del testo, cercandone gli elementi misteriosi, e inoltre, come afferma la giornalista Anna Bandettini, racconta l’amore della coppia , a partire da “chi ha paura di Virginia Woolf ?”, fenomenoligia delle dinamiche amorose che covano odio,crudeltà, lotta”.
La figura di Virginia Woolf non ha alcuna connessione con il dramma, in quanto il titolo è un verso della canzoncina che George e Martha accennano nello spettacolo, “chi ha paura del grande lupo cattivo”, richiamando con essa la malvagità , presente nella loro esistenza, come se sentissero in loro stessi una Virginia Woolf folle e tragica.
Federico Orsini