Un faccia a faccia proficuo, che ovviamente ha coinvolto in maniera diretta gi operatori del nosocomio, con l’attenzione dovuta anche alle critiche e alle proposte avanzate dai comitati che da anni si battono per il Maresca. “Ho voluto questa visita all’ospedale Maresca – spiega Loredana Raia – perché la commissaria Costantini e il presidente della commissione regionale alla Sanità Lello Topo toccassero con mano lo sfacelo e lo stato di quasi totale abbandono prodotto da una politica regionale e locale dissennata. La dottoressa Costantini, che, voglio sottolineare, è stata individuata dal governatore De Luca esclusivamente per la sua competenza, capacità, onestà e che quindi si muove con piena libertà di azione nell’interesse dell’intera Asl Napoli 3 Sud per garantire servizi sanitari adeguati alla tutela della salute di circa un milione e 300mila cittadini, ha tenuto un lungo e proficuo colloquio con tutti gli operatori, alla presenza di alcuni rappresentanti dei comitati che da anni difendono, a caro prezzo, il nostro ospedale. Il mio personale impegno sarà di mantenere alta l’attenzione della Regione su questa struttura perché possa finalmente tornare ad esprimere al meglio le sue potenzialità, con l’ausilio della buona politica. Questo sempre all’interno della strategia di riorganizzazione dell’intera azienda sanitaria”.
Soddisfatta per l’iniziativa Antonietta Costantini: “Bisogna dare risposte – ha detto – a partire dall’emergenza-urgenza. Lavoreremo in sinergia con la Regione, e ringrazio dell’iniziativa i consiglieri Topo e Raia, per portare all’attenzione del commissario Polimeni un piano di riorganizzazione dell’intera rete sanitaria della Napoli 3 Sud”. Parole condivise dal presidente della commissione Sanità del consiglio regionale: “Per questa struttura – afferma Topo – si parte da un punto molto negativo. Gli ultimi cinque anni sono stati drammatici: un po’ non si poteva fare, un po’ non si è fatto. Ora occorre riorganizzare la rete ospedaliera, tenendo presente che sulla carta otto ospedali per la Napoli 3 Sud sono tanti, ma anche evitare che i nosocomi facciano le stesse cose, con l’obiettivo di azzerare i rischi”.