Gragnano: l’ex cabina Enel sta distruggendo gli affreschi del ‘500

GRAGNANO CAPPELLA MADONNA DELLE GRAZIEUna piccola cappella dedicata alla Madonna delle Grazie in via Vecchia San Leone, uno dei luoghi del cuore più importanti di Gragnano, che al proprio interno racchiude un tesoro inestimabile con affreschi risalenti al ‘1500 e l’immagine del più antico stemma della città.

Di proprietà della Curia, la cappella è datata molto approssimativamente al 1500 ma forse addirittura del 1100′: “La Madonna su trono che tiene in braccio il Bambino e gli protegge il tallone – spiega Giuseppe Di Massa presidente del centro di cultura “Alfonso Maria Di Nola” – è chiaramente Benedettina, quindi del 1100 circa”. La particolare posizione in cui si trova, poi, spinge lo storico gragnanese ad ipotizzare che la vera cappella non fosse quella e che ciò che rimane è solo l’ingresso di una struttura più grande. Inoltre, la consuetudine Benedettina era quella di costruire cappelle e chiese su vecchi insediamenti pagani, il che “ci induce a credere che sotto la cappella della Madonna delle Grazie ci siano reperti di epoca romana”.

Ci troviamo nei pressi della Valle dei Mulini, dove scorre il torrente Vernotico che per secoli ha alimentato i trenta mulini da cui ha avuto origine l’arte molitoria gragnanese famosa in tutto il mondo. “E proprio il grano, stretto in un pugno, compare anche nel più antico stemma cittadino presente sul territorio – racconta Di Massa – ma quella immagine ormai è sbiadita e rischia di dissolversi completamente”.

Se in questo caso siamo nel campo delle ipotesi il vero problema resta un altro. Un piccolo stabile attiguo alla cappella, di proprietà dell’Enel, sta danneggiando il monumento storico di Gragnano, facendo sgretolare irreparabilmente gli affreschi custoditi al suo interno. “Completamente scoperchiato ed esposto alle intemperie – aggiunge Di Massa – con le piogge si carica d’acqua e trasferisce l’umidità nella cappella, cancellando quegli affreschi che, con i loro simboli, ci ricordano come lì in passato venissero seppelliti i morti per la peste. San Sebastiano e San Rocco (santi protettori della peste), infatti, compaiono nel dipinto centrale, ai due lati della Madonna, e a sovrastarli ci sono una singolare raffigurazione di Dio e l’Annunciazione. Sono ormai scomparsi, poi, tre dei quattro evangelisti raffigurati nella volta, ma ciò che ci preoccupa di più sono lo stemma cinquecentesco di Gragnano e l’altro affresco del 1100 che poggia proprio sulla parete attigua all’edificio abbandonato”.

Il centro di cultura Alfonso Maria Di Nola, dopo aver provato a contattare senza risultati il Ministero, la Curia e l’amministrazione comunale, con un ultimo disperato tentativo, ha inviato una richiesta formale direttamente al direttore generale dell’Enel: “L’ ex cabina, abbandonata da decenni, è in condizioni statiche precarie, con infiltrazioni di acqua dal tetto e dalle fondamenta, per cui nell’adiacente cappella stanno andando persi questi importanti affreschi, per una umidità proveniente dalle pareti confinanti e dal sottosuolo intriso di acqua. Si è tentato di far capire ai responsabili Enel della sede di Torre Annunziata la gravità del problema, e se non più di interesse, di cedere alla Curia o al Comune la piccola costruzione per essere bonificata. Purtroppo la situazione peggiora sempre di più. Già il dipinto del Bambino in braccio alla Madonna è appena leggibile, mentre tutto l’apparato iconografico appare in pericolo di perdita a breve con un danno irrimediabile. Sondiamo quindi la possibilità, con questo nostro appello, alla Direzione Generale, di risolvere in qualche modo questa situazione che appare avviata ad un disastroso epilogo, se non si interviene ad horas. Certo che troverete i pochi minuti necessari a dare le giuste istruzioni e aiutarci a rendere possibile il sogno di salvare gli affreschi, unica forma di questo tipo di arte sul nostro territorio”.

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Il problema fu già segnalato nell’aprile del 2014 https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2016/01/29/gragnano-lex-cabina-enel-sta-distruggendo-gli-affreschi-del-500/
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