I cambiamenti saranno molti, dal divieto di fumare in automobile se sul veicolo sono presenti minorenni o donne in stato di gravidanza, al divieto di fumare nelle aree all’aperto pubbliche come quelle di scuole e ospedali. Inoltre, sarà obbligatorio stampare immagini choc sui danni prodotti dal tabagismo sui pacchetti di sigarette.
Nel nostro Paese il fumo è la prima causa di morte con 83mila decessi ogni anno. Lo stesso dramma viene vissuto in tutto il mondo.
Nonostante questo terribile quadro, intorno al commercio del tabacco, ci sono in gioco enormi interessi economici legati a multinazionali potentissime che interagiscono con i governi nazionali. Per fare chiarezza su alcuni aspetti normativi previsti dalle normative europee il portavoce eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini ha presentato due interrogazioni, una al Consiglio europeo e l’altra alla Commissione europea.
Nella prima interrogazione Pedicini ha chiesto al Consiglio europeo di spiegare in che modo vengono spesi i due miliardi e 150 milioni di dollari che i quattro principali produttori di tabacco del mondo versano a favore dell’Ue e degli Stati membri nell’ambito degli accordi pluriennali di cooperazione per sostenere le iniziative di lotta contro il contrabbando e la contraffazione delle sigarette.
Nella seconda interrogazione indirizzata alla Commissione europea il portavoce del M5s si è soffermato sull’intenzione annunciata dal governo italiano di voler affidare il sistema di tracciabilità dei prodotti a base di tabacco alla multinazionale Philip Morris (controllore e controllato sarebbero la stessa cosa).
Pedicini chiede alla Commissione di far sapere se la scelta dell’Italia di non recepire le norme europee venga ritenuta compatibile con la direttiva 2014/40/Ue e con quanto previsto dalla convenzione quadro per la lotta al tabagismo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Le risposte alle interrogazioni arriveranno nelle prossime settimane, sarà l’occasione per ritornare sull’argomento e capire se si potrà fare luce sulla grave commistione che vede la multinazionale “British American Tobacco” come maggiore finanziatore dell’anno 2014 della fondazione Open del premier Matteo Renzi.