Grande successo a Sorrento per “Just Job” di Mena Baratto, Graus editore, presentato martedì 2 febbraio presso la Libreria Tasso da Carlo Alfaro. Il romanzo ha per argomento principale il dramma della perdita del lavoro. Una tematica, dunque, quanto mai attuale. Lo spunto per il romanzo è stato la riforma del lavoro con i provvedimenti della legge “Jobs act” del governo Renzi, che ha prodotto, commenta l’autrice “un forte cambiamento psicologico nei confronti del lavoro: siamo passati dal boom economico degli anni ’60 al benessere e al lusso degli anni ottanta per poi scendere ai minimi impensabili di oggi. Una volta il lavoro era un diritto, lo dice la stessa Costituzione italiana, oggi quel diritto si è frantumato. Una volta il posto fisso era una conquista su cui dormire sogni beati, oggi è il sogno di molti. Con le nuove leggi economiche cambia anche la filosofia di vita. Avevamo creduto che il benessere raggiunto fosse per sempre, fosse una conquista di tutti. Ma la storia ci smentisce. La Jobs act è un riassestamento del mondo del lavoro dove non si hanno più le sicurezze di una volta, dove il posto fisso è solo un ricordo. Cambiano modelli e stili di vita. C’è un ritorno ai ritmi lenti, al tempo come capitale, al lavoro come passione e impegno, all’impegno come un dovere sociale, al denaro come strumento per conseguire certezze e serenità e dove il superfluo non ha più posto. La Jobs act ci ha immessi in una nuova epoca, abbiamo messo un confine tra ieri e oggi”. La storia del romanzo parte dalla realtà che ci circonda, dai molti casi di persone che, in tempi di crisi, si trovano a fare i conti con il problema della disoccupazione, anche in età matura o avanzata, anche quando si credevano ormai arrivati. Il romanzo affronta però la drammatica esperienza della perdita del lavoro guardandolo da un punto di vista insolito, quello di un’opportunità, il pretesto per una ricostruzione dell’Io, di riflessione su se stessi e, dunque, di rinascita. “La storia, spiega ancora la Baratto, si svolge a Genova, città di mare e di lavoro che si avvicina alla geografia del luogo dove vivo, ossia la Penisola sorrentina, dove inizialmente volevo collocare il romanzo. Conosco bene Genova e lo sfondo del romanzo è uno dei luoghi più belli della costa ligure, uno scenario incantevole, con le sue meravigliose coste, con il suo mare, con i suoi paesaggi simili a quelli della costiera amalfitana e sorrentina, le Cinque Terre”. Nei suoi racconti di paesaggi emerge il legame e l’amore che l’autrice ha per il mare, visto come rifugio e alleato: “è nel mare che possiamo trovare, con i suoi continui e repentini mutamenti, la nostra stessa essenza, la forza del nostro cambiamento”.“Un romanzo che l’autrice confessa di aver scritto con grande passione, la stessa che è capace di trasferire nei suoi lettori”, commenta Carlo Alfaro.