Sorrento: torna l’emergenza inquinamento, scarichi fognari in mare

3 febbraio 2016 inquinamento la baia del purgatorio overflow meta di sorrentoSono passati sei mesi dallo scandalo dei divieti di balneazione in penisola sorrentina. Sei mesi in cui i sei sindaci della penisola, avrebbero dovuto iniziare a porre i dovuti rimedi affinchè nell’estate 2016 non si ripresentassero le stesse problematiche che hanno messo in ginocchio l’immagine della Terra delle Sirene. Questa foto, identica a quelle che si sono rincorse dopo ogni pioggia della trascorsa estate e che è diventata il simbolo dello scempio del territorio sorrentino, è stata scattata oggi, 2 febbraio 2016 presso la “baia del Purgatorio” a Meta di Sorrento. Dopo una breve pioggerellina. Ciò significa che in sei mesi nulla è stato fatto per scongiurare il ben noto fenomeno degli “overflow”, in italiano traboccamento. Il sistema fognario non regge il carico dei reflui che si sversano direttamente in mare senza alcun tipo di depurazione.

“Ciò significa che manca completamente quella necessaria azione di dialogo tra i sei sindaci della penisola che, in quanto custodi del territorio, dovrebbero agire sinergicamente, vista la particolare conformazione geografica del territorio, per trovare le doverose soluzioni e scongiurare uno scempio di proporzioni immani, che ormai é sotto gli occhi di tutti. Scempio ambientale, sanitario e occupazionale” dichiara Laura Cuomo, attivista del gruppo ambientalista “La Grande onda” nato all’indomani del divieto di balneazione nelle acque della penisola sorrentina.

“Mi chiedo alla luce dei fatti odierni, quali siano gli ‘argomenti’ per definire ancora la penisola sorrentina ‘perla del turismo internazionale’, mi chiedo come sia possibile l’indifferenza degli operatori turistici, mi chiedo come sia possibile pensare di poter mettere nuovamente a repentaglio, l’immagine e il nome di un territorio conosciuto in tutto il mondo per le sue coste, per il suo mare. Senza provarne vergogna. Mi chiedo come sia possibile non avere a cuore il mare, la propria terra, i diritti dei cittadini e, non ultimo, le sorti di chi con il mare ci campa” continua Laura Cuomo che in concomitanza del nuovo episodio inquinante ne approfitta per fare un bilancio degli ultimi cinque mesi.

“Tutto ha inizio a seguito dell’ennesimo divieto di balneazione comparso a fine giugno sulle nostre spiagge. Il 27 giugno scrissi dalla mia pagina facebook una lettera aperta a tutti i sindaci della penisola, usando parole di monito per la loro indifferenza verso un disastro preannunciato e sottolineando che la natura turistica del nostro paese, a causa dell’inquinamento marino, prima o poi avrebbe ceduto. Chiesi soprattutto ai sindaci in questione di costituire un tavolo di lavoro permanente per affrontare e risolvere le problematiche legate al mare inquinato. Mi risposero – dandomi ragione – due sindaci, Piergiorgio Sagristani e Giuseppe Tito: il Sindaco di Meta mi invitò a costituire un’associazione che potesse servire a coinvolgere i sindaci della penisola in una battaglia comune, volta al recupero ambientale. Mi rivolsi allora ad amici, persone con esperienza e con competenze professionali specifiche, chiedendo loro di darmi una mano in questa sfida. Avevo promesso al sindaco che in pochi giorni avrei costituito un gruppo: con Raffaele Attradi (Ingegnere Chimico, già sindaco di Sorrento, a cui si è poi aggiunto Marco Cuomo, farmacista – attivista di EcoOonda e, recentemente, Leopoldo Milano Professore di Fisica presso l’ateneo Federico II), abbiamo lungamente ragionato circa le tante problematiche da affrontare e, per dar voce alle richieste che avremmo sottoposto alle Amministrazioni, abbiamo deciso di creare un gruppo su Fb. Il 4 luglio ho lanciato La Grande Onda su FB, chiarendo gli intenti del gruppo: restituire dignità ad una cloaca che chiamiamo erroneamente mare. Il giorno dopo l’Onda contava quasi duemila iscritti, e di li a poco siamo divenuti un esercito di settemila voci. Dopo aver attentamente esaminato le ragioni dell’inquinamento abbiamo individuato una metodologia da seguire: primo passo ovviamente è stata l’analisi delle cause e delle concause dell’inquinamento delle coste della penisola. Dopo studi e confronti, abbiamo stilato un documento tecnico contenente un approfondito studio sulle acque: qui, oltre a tener conto delle cause dell’inquinamento del mare in penisola, abbiamo ipotizzato le possibili soluzioni e quindi una metodologia di intervento: questo documento, veicolato in Regione Campania è stato l’oggetto della prima riunione in Regione, alla presenza dell’Assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola, dell’On.le Enza Amato, dell’ingegnere Angelo Pepe, responsabile del servizio idrico campano, e dei sindaci della penisola (da Massalubrense a Vico Equense). In quell’occasione si è deciso di instaurare un tavolo di lavoro permanente affidando a Giuseppe Tito il ruolo di coordinatore Comuni/Regione. Ad agosto, come Cassandre, poco prima dello scandalo dei divieti di balneazione a Sorrento (tristemente rilanciati dalla stampa nazionale, con profonde ripercussioni di immagine per tutto il territorio) abbiamo lanciato dal social, una petizione, indirizzata al Governatore De Luca, ai vertici Gori e Ato3, ai Sindaci della Penisola, chiedendo urgenti provvedimenti per il mare inquinato”.

I volontari de “La Grande Onda” in questi mesi hanno fatto di tutto per puntare i riflettori sulla problematica, organizzando anche incontri istituzionali, mettendo in contatto tra loro enti e soggetti, facendo quindi un lavoro “diplomatico” che spetterebbe ad altri e non a semplici cittadini. I risultati ci sono stati come la pressione politica per l’istituzione dell’Eic (Ente idrico campano) e l’accoglimento di una proposta lanciata in commissione ambiente della regione.

“Altri incontri si sono succeduti in Regione, compreso un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori al depuratore di punta Gradelle, fino alla convocazione di due sedute in Commissione Ambiente: tutto sempre alla presenza vigile dei componenti de La grande Onda: il gruppo, grazie ad un dialogo pacato e collaborativo si è guadagnato la stima dei membri istituzionali regionali. Fiore all’occhiello per il gruppo è aver ottenuto – nella nuova legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania sul riordino della gestione servizio idrico, con l’istituzione dell’Eic (Ente idrico campano) – l’accoglimento di una proposta lanciata da ‘La Grande Onda’ in Commissione Ambiente: l’emendamento prevede la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali dell’Eic, attraverso un Comitato consultivo. Altra operazione di successo, grazie ai contatti de La Grande Onda con la Capitaneria di Porto di Castellammare e grazie alla collaborazione con Luigi De Pasquale che ha mappato con scrupolosità il Vallone di Lavinola (divenuto in decenni di incuria e abbandono discarica di materiali altamente pericolosi – tanto da essersi guadagnato presso la stampa il nome di “Vallone Killer” – è aver segnalato il disastro ambientale che silenziosamente si sta consumando in questo luogo di antica bellezza: al momento sono in corso indagini per individuare le varie responsbalità”.

“Attraverso un dialogo collaborativo siamo inoltre riusciti ad accendere in Regione Campania i riflettori anche sulla discarica killer di Lavinola e sul ‘mare dei fuochi’: il Consigliere regionale Enza Amato ha recentemente presentato un emendamento per impegnare la giunta, entro 60 giorni dalla approvazione della finanziaria, a presentare un piano d’intervento su alvei e rivi, impegnando risorse della nuova programmazione e fondi nazionali. La grande Onda da tempo tesse una rete e si confronta con altre Associazioni che, sul territorio, si occupano di ambiente ed inquinamento marino. Solo per citarne alcune: Vallone di Lavinola Killer, (Meta), EcoOonda (Vico Equense), SOS Stabia (Castellammare di Stabia), Salviamo il nostro mare (Torre del Greco), Faro del Sarno (agro sarnese), Zero Waste – rifiuti zero e Mare Vivo. Nostra intenzione è organizzare a breve il ‘Primo Forum delle Associazioni per il mare’. Crediamo fortemente nell’utilità del confronto di esperienze comuni e nell’importanza di unire le forze per un unico obiettivo comune”.

“A ciò possiamo aggiungere una serie di proficui incontri con la operativa dei gestori dei lidi di Meta che, grazie ad una serie di interventi mirati, per l’estate 2016 potranno contare su un notevole rilancio di immagine. Oltre a ciò, nel calendario 2016 ci sono parecchie iniziative: nei primi mesi dell’anno convocheremo una conferenza su Lo stato generale delle acque e del mare in Penisola Sorrentina e, su richiesta di GORI, organizzeremo con i vertici della società una tavola rotonda, a cui saranno invitati a partecipare anche i sindaci della Penisola”.

Una situazione quella dell’inquinamento delle acque, sia interne che marine, che coinvolge anche gli altri comuni dei monti Lattari, notizia di pochi giorni fa la denuncia di Legambiente rispetto agli sversamenti – fognari e di rifiuti solidi – nel torrente Vernotico, corso d’acqua che scorre lungo il versante nord della catena montuosa dei Lattari, passando per Gragnano e sfociando poi a Castellammare: https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2016/01/30/gragnano-legambiente-valle-dei-mulini-e-emergenza-inquinamento/

Invece solo ieri scrivevamo che il WWF Penisola Sorrentina ha segnalato che a Sant’Agnello, causa un tombino occluso, i reflui fognari hanno invaso un sentiero naturalistico: https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2016/02/02/s-agnello-tombino-occluso-i-reflui-fognari-si-riversano-nel-sentiero-naturalistico/

 

 

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