Unica certezza, ad oggi, è che il campo del Gragnano è stato squalificato, addirittura, per nove mesi, cioè fino al 31 ottobre 2016. In più, le prossime gare casalinghe dovranno essere disputate in campo neutro e a porte chiuse. E nondimeno è stata inflitta una multa di 5.000 euro alla società.
Nell’immediato frangente seguente il triplo fischio dell’arbitro seguito dall’ingresso delle due squadre negli spogliatoi, dagli spalti si è visto movimento ma non tanto da poter immaginare cotanta squalifica.
Stando alle decisioni del giudice sportivo, pare, tra l’altro, che un calciatore della squadra avversaria, del Siracusa quindi, sa stato colpito da una violenta gomitata alla nuca, sferratagli da persona non identificata e non presente nella lista ma sicuramente ricollegabile alla società del Gragnano e che, all’uscita dal proprio spogliatoio, gli Ufficiali di gara siano stati affrontati verbalmente da aggressori che hanno rivolto loro espressioni intimidatorie, intimandoli a non riportare l’accaduto nel rapporto di gara, in alcuni momenti pare siano volati anche ceffoni da parte degli stessi sempre verso gli arbitri. In un comunicato stampa, la società calcistica del Gragnano ha precisato che la persona che ha aggredito il giocatore del Siracusa pare essere, come riportano anche le testate giornalistiche, un tifoso della stessa società siciliana e che alla presenza degli Ufficiali di gara, a cui sarebbero state rivolte frasi intimidatorie, erano presenti anche gli uomini del Comando di Carabinieri, inverosimile, ribadisce la società, che in presenza dei summenzionati siano state potute rivolgere frasi di tale rilievo.
Secondo il Gragnano, le decisione enunciate nel provvedimento sono particolarmente gonfie ed eccedono quella che è la normale tensione di una gara tesa ma equilibrata, fin dal campo. La società dichiara di predisporre ricorso presso gli organi competenti seguendo vie legali, anche non sportive nell’intento di difendere l’immagine della società e della città.
Anna Di Nola