Gli Open days all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Torre Annunziata, oltre a riscuotere un notevole successo, con la partecipazione di alunni e genitori, hanno portato agli onori della cronaca la storica scuola torrese con diversi articoli sulla stampa locale, post e commenti sui social.
Proprio a seguito di quanto scritto dagli operatori dell’informazione e non, abbiamo ricevuto una mail da una ex docente della scuola di via Cavour. Di seguito il testo integrale della lettera:
Fermo restando la libertà di ”manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” sancita dalla nostra Costituzione, un articolo che, in questi giorni, si sta diffondendo su internet (croce e delizia dei nativi digitali!) corredato da un video molto bello, ha destato in me qualche perplessità, ma soprattutto ricordi di una fase importante della mia vita, forse sopiti finora.
Ho appreso che l’istituto in cui ho lavorato per ben quindici anni e che i miei due figli hanno frequentato, sta vivendo un nuovo “infinito”… ne sono felicissima e non tanto per noi docenti ed educatori che cerchiamo, ogni giorno, di dare il nostro contributo, ma soprattutto per gli alunni, il cui “successo formativo” è il fine ultimo di ogni azione educativa.
Leggendo quelle parole ho sentito, di nuovo, dopo anni, sulla mia pelle, quel “profumo di casa” che sentivo ogni giorno quando varcavo il portone della “mia” scuola.
Profumo di casa, di famiglia, nonostante la complessità della gestione, in quegli anni ed ancora adesso, di un’istituzione situata in un quartiere come il “Carminiello”. Un’istituzione nella quale, a mio avviso, si è sempre respirato l’infinito, si è sempre vissuta una grande apertura al territorio, una continua azione di contrasto all’illegalità.
L’odore di casa si sentiva attraversando il corridoio, salutando i collaboratori scolastici, entrando negli uffici amministrativi, dove, in un passato ancora recente, c’era anche chi ti salutava intonando una strofa di un antico canto, nelle aule con i visini dei bambini, ancora assonnati, ma già esuberanti, ma soprattutto (io ero fortunata!) l’odore di famiglia lo sentivo quando entravo nella stanza del dirigente, sempre aperta e mai “previo appuntamento”, sempre accogliente, in cui colui che l’ha occupata per venti anni, salutava tutti con un’energica stretta di mano che infondeva, ogni mattina, la sicurezza, la forza, la fiducia per affrontare quel delicato lavoro che è il nostro. Quella mano era colma di sapienza, umiltà, nobiltà d’animo ed alta professionalità per una gestione quotidiana, non sempre facile, ma mai disattenta, di questa scuola.
Una gestione di venti anni costellata da tantissimi successi che sarebbe difficile contenere in una lista, ma che chi, come me, ha respirato quel profumo li ricorda e li attesta ancora.
Le innumerevoli attrezzature di cui, ancora oggi, i bambini beneficiano sono il frutto di un retaggio che non dimenticherei e non di “una gestione ‘allegra e superficiale’ di qualche dirigente”.
Comunque, grazie per avermi fatto risentire quel “profumo di casa”, che forse non sentirò più, ma che mi auguro sentiranno ancora i miei ex-colleghi ed un caloroso benvenuto al nuovo “infinito”, con la speranza che custodisca sempre gelosamente anche quello passato.
Valeria Cortese