In ricordo di uno stralcio di storia italiana da non dimenticare, il prossimo 10 febbraio si celebrerà la “Giornata del ricordo”. La commemorazione delle vittime delle foibe si terrà presso il santuario di Madonna dell’arco, con una Santa messa in programma per le 11:00.
Dopo l’8 settembre del 1943 i territori istriani, giuliani e dalmati, vennero occupati dai partigiani di Tito. Non fu però una semplice occupazione di territori, fu una lotta etnica e molti italiani prelevati dalle loro case o dalle campagne furono gettati nelle foibe, grotte a strapiombo che divennero fosse comuni per esecuzioni collettive: gli italiani prigionieri venivano legati a coppie sull’orlo della foiba e uccisi.
La giornata di commemorazione è stata programmata dall’Amministrazione comunale, con particolare interessamento del consigliere Alfonso Di Fraia.
“Anche questa è la “Giornata del Ricordo”, anche questa è la storia italiana. Più di 20000 italiani tra uomini, donne e bambini furono barbaramente massacrati nelle Foibe del Maresciallo Tito. Capo del regime comunista dell’ex Yugoslavia, invadendo i territori Friuli, Istria e Dalmazia (all’epoca territori italiani) pensò bene (???) di sterminare tutti quelli che portavano il nostro tricolore nel cuore. Unica colpa quella di essere ITALIANI, nostri fratelli. Non mi sono mai spiegato – afferma Alfonso Di Fraia – come mai la storia che dovrebbe (uso il condizionale di proposito) insegnare ed indottrinare sull’oggettività dei fatti, delle foibe pochissimo ne parla. Come se questi nostri “martiri” fossero morti di serie B, rispetto alla grande mattanza figlia dell’antisemitismo di Hitler e dell’olocausto o degli altri genocidi che hanno colpito il mondo.
La morte ed i morti non hanno colore, vanno rispettati a prescindere da ogni cosa. In questo caso sono anche italiani ed il concetto di rispetto, per spirito di appartenenza alla Patria, varrebbe quasi doppio. Anche quest’anno ho pensato ad una messa in suffragio dei nostri connazionali, ore 11.00 presso il Santuario di Madonna dell’Arco. Siete tutti invitati a partecipare, soprattutto i più piccoli e le scuole. I libri di storia, scritti quasi sempre da chi vince, non dicono sempre TUTTA la verità. Onore a loro, onore ai martiri dimenticati!”
“E’ un periodo storico della nostra Italia che va ricordato perché resti nella memoria di tutti – dice il sindaco Lello Abete – e perché ciascuno di noi possa elevare il suo pensiero ai connazionali vittime di questi orrori, affinché non si ripetano più”.