La Città di Pompei ed il Turismo che non c’è e forse mai ci sarà

pompei scavi turistiQuando si parla di Pompei, a livello locale come a livello internazionale, la prima associazione immediata che viene da fare un poco a tutti è quella con la parola “Turismo” ma non tutti sanno che Pompei, tecnicamente non è una “Città Turistica” perché nella Città nuova di Pompei pochissime sono le persone che vi pernottano, rispetto a quante ne arrivano per fare una escursione pertanto solo in alcuni periodi dell’anno e quasi sempre per non più di una notte.

Fortunatamente da qualche anno qualcuno ha iniziato a parlare di Escursionismo, di Croceristi, di buffer-zone e del Museo all’aria aperta dell’antica Pompei così famoso ed unico al mondo ma la cosa importante è che ci si è resi conto che il museo all’aria aperta era in chiara difficoltà strutturale e quindi necessitava di importanti attenzioni di ogni ordine e grado. Attenzioni? Ma che significa? Perfetto direbbe qualche giovane sognatore locale se non si alzasse sempre un grande polverone e concretamente sempre modesti e non strutturali in ottica generale siano i risultati che si ottengono.

Cambiamenti strutturali? Ma cosa intendiamo? E siamo sicuri che qualcuno voglia veramente cercare ed ottenere cambiamenti strutturali? Si fanno progetti su progetti, si fanno passare attività ed interventi che dovrebbero essere ordinari per straordinari e non cambia mai niente in modo strutturale. Per parlare di cambiamenti strutturali bisogna però capire bene cosa si intende per “Turismo” e perché i Turisti decidono di spostarsi dal loro abituale luogo di residenza in un altro luogo di interesse per fare “qualcosa”. Per il momento non mi soffermerò subito su questo aspetto perché questa analisi verrà fatta con l’ausilio di numeri veri nella seconda parte dell’articolo per capire bene i flussi che raggiungono Pompei e con quali motivazioni principali e secondarie.

Ora vorrei soffermarmi prima sugli elementi che caratterizzano una “Città Turistica” visto che ultimamente è nato un nuovo polverone intorno ad un progetto di nuova stazione ferroviaria hub quale punto di interscambio innovativo proprio a ridosso degli scavi archeologici che, secondo alcuni, aumenterebbe ancora di più (qualora i turisti usassero il treno per raggiungere Pompei) la distanza tra la città nuova e quella vecchia; se poi si parla di aumentare la “concorrenza” e far lavorare qualche agenzia vicina ai poteri forti è un’altra cosa. L’attenzione si è focalizzata sull’arrivo in città di ulteriori turisti ma nessuno ha ancora colto bene che magari quel nodo tra linee ferrate è semplicemente cruciale sull’asse “Roma-Napoli-Sorrento” grazie al raddoppio, in corso d’opera, della circumvesuviana da Pompei in direzione Sorrento per rendere meno agevole a tutto il bacino vesuviano il rapido diretto raggiungimento della penisola Sorrentina. E la Città di Pompei? Scusate ma quanti posti letto ci sono in città? circa 500 ed a Sorrento e penisola? Oltre 10.000 ed allora di cosa vogliamo parlare? Ed a Napoli, Roma, Firenze?

Fa bene il Sindaco a cercare di difendere gli interessi “dell’intera popolazione cittadina” (che ad oggi però non gode di alcun beneficio e anzi paga in silenzio i costi strutturali della presenza del sito archeologico senza percepire alcun supporto economico o vantaggi in compensazione) veramente esistono ancora Pompeiani vivi? Ma quali sono attualmente i progetti sul tavolo per lo sviluppo locale? Cosa si intende per legge speciale? Un euro per la Città nuova per ogni biglietto emesso dagli scavi? E perché non due euro? Per una mostra, sicuramente di valore fatta senza alcun rispetto ambientale dell’anfiteatro che lo ha accolto per molti mesi, si è alzato il biglietto di 2€ passando da 11 a 13 per poi tornare ad 11; ma qualcuno sa che in Europa il prezzo dei grandi musei è di circa 14€? Buona la recente istituzione della tassa di soggiorno e di ingresso, ma che fine faranno quei soldi? Per quale scopo? Solo arredo urbano, grandi eventi ed accoglienza? Al risarcimento ai cittadini che pagano le tasse locali il doppio di quanto dovrebbero pagare nessuno ci pensa? Alle attività associative, sportive, di aggregazione del territorio? Nessuno ci pensa? Perché non far diventare Pompei una meta Mice partendo dalle attività locali oltre a mettere sul mercato una nuova grande motivazione Turistica, i meeting ed i congressi? Si potrebbe dare lavoro a tutta la popolazione con attività legate e dedicate al Turismo, non solo all’escursionismo, ma qualcuno ci sta pensando?

Entriamo nello specifico sui punti più importanti per passare da una città di ambulanti e pochi privilegiati ad una vera città “Turistica..”; è possibile a Pompei ed aree limitrofe creare nuovi posti letto? Si, e perché non si sono fatti fin’ora e quale è la situazione in prospettiva? (quanti migliaia di posti letto si vogliono creare a Pompei? Non solo poche camere con vecchi progetti privati); Perchè non si sono ancora creati nelle volumetrie già esistenti e purtroppo abbandonate? Quali sono i problemi? Vorrei aggiungere altri elementi per dare ancora maggiore forza alla parola “Turismo” ed alle attività commerciali locali. Cosa si potrebbe fare concretamente per attrarre e far restare in città veri Turisti (Residenti provvisori) con buona capacità di spesa? Oltre al fatto che fino a pochi mesi fa si parlava di ridurre i flussi di Turisti limitandone la possibilità di ingresso agli scavi archeologici per poter migliorare e potenziare una offerta più qualificata ed orientata alla permanenza degli ospiti per più giorni ed alla sempre sbandierata destagionalizzazione?

Basterebbe un Museo Archeologico Nazionale a Pompei (con mostra dei reperti della stessa città antica che risiedono volontariamente in altre città) per avere un flusso costante di visitatori tutto l’anno che invaderebbe la città, i bar, i ristoranti, i negozi, finanche gli alberghi attuali per trascorrere almeno tre giorni combinando la visita agli scavi archeologici ad una pre-visita fatta di ricostruzioni virtuali, ed un post-visita fatta dal museo archeologico ed opere varie. E poi? cosa ci vorrebbe ancora a Pompei per far lavorare tutti gli indigeni e giovani che oggi non hanno alternativa alcuna che andare via? Basterebbe un bel Teatro pubblico, un bel Cinema multisala, una sala meeting da almeno 500 posti e tutti i problemi si risolverebbero; inoltre in questo modo anche molte altre iniziative, contenitori ed intrattenimenti socio-culturali locali avrebbero pane per i propri denti. La domanda è: Ci sono oggi le aree e le volumetrie per creare questi contenitori culturali per dare lavoro alle maestranze del territorio? Si ci sono.

E se fossero private il Governo e le varie istituzioni territoriali che tanto si riempiono la bocca della parola Pompei e Turismo non potrebbero operare efficacemente in tal senso? SI. come si chiama lo strumento? Il Puc; e se alcuni privati non ne avessero la volontà e/o le risorse quale potrebbe essere la risposta istituzionale? Project Financing internazionali, espropri per pubblica utilità con risarcimento, riduzione dell’inquinamento ambientale, etc.; ci sono attualmente anche dimostrazioni di interesse internazionale? Sì. E perché non si va in questa direzione apertamente? Ai posteri l’ardua sentenza. Tornando ai numeri citati prima completiamo il discorso. Con un nuovo hub ferroviario, per il 1.000.000 ti croceristi che ogni anno passano con i bus a Pompei cambierà qualcosa? No. Se ci fosse un nuovo hub per il 1.000.000 di persone organizzate dai T.O di tutta Italia per fare l’escursione Pompei con i bus di passaggio, come ogni anno avviene, cambierà qualcosa? No. se ci fossero ulteriori 1.000.000 di persone che si organizzano autonomamente per venire a Pompei e poi visitare anche altri luoghi della regione con mezzi propri e/o organizzazioni locali, treno incluso, con il nuovo hub cambierebbe qualcosa? No, perché stiamo parlando di una stazione dei treni e non di corsie preferenziali, di treni veloci, di collegamenti diretti, di competenza dei privati di ogni dove che oggi già lucrano ampiamente alle spalle di Pompei.

Michele Spiezia
(Dott. in Economia del Turismo)

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