Juve-Napoli: il San Valentino meno romantico è qui

juv napFidanzate di mezza Italia (che dico? di Italia!) siete avvisate. Se avevate in mente un week end romantico con la dolce metà, sappiate che egli è già impegnato e sappiate, cosa più importante, che il suo umore dipenderà da sabato 13 febbraio. Non fatevi venire in mente la pizza fuori, la colazione a casa e tutte ‘ste deliziosità in voga. In campo ci sarà la sfida italiana che equivale al “clasico” incontro della Liga Real Madrid-Barcellona, che equivarrebbe al “wonderful” incontro in Premier tra Manchester City-Manchester United se le due ultime non avessero deciso di giocare una chiavica e lasciare onori e glorie al Leicester.

 

Insomma, in campo, sabato alle 20:45, Juventus e Napoli, per una sfida di ritorno scoppiettante come scoppiettante sta presentandosi il Campionato. E “nun sia maje” il Napoli dovesse perdere, fidanzate italiane, ricordate che le vostre metà saranno a lutto, i lui saranno segregati in casa, disattiveranno internet e la comunicazione whatsappiana per schivare il messaggino dell’amico interista che gli invia il selfie con l’ombrello. Riponete nel cassetto il regalino comprato e aspettate… entro un pio di giornate (calcistiche, eccerto) si riprenderanno. Ma, “nun sia maje” il Napoli dovesse vincere, fidanzate italiane, ricordate che le vostre metà non saranno a lutto ma non avranno tempo per voi, troppo impegnati a scrivere all’amico interista nel tentativo di rifarsi dalla somma figura color marrone fatta in Coppa Italia.

 

Le due squadre, a due punti la Juve dal Napoli in classifica, se la godono e se la temono, caricate, purtroppo, dai caricatori a salve dei media.

Che si giochi a Napoli o a Torino, il risultato non cambia. Polemiche prima, polemiche dopo, tifoseria negata a Napoli e tifoseria negata a Torino. Tazze del bagno rubate a Torino e tazze rubabili a Napoli, se solo vi fossero. Toto-arbitro sì, Juve Ladrona se vince, Super Napoli se la ladrona smette di fare la ladra. Potremmo stendere tre articoli, a quattro giornate dal fischio di mister X; vittoria per la Juventus, pareggio e sconfitta per la Juventus. Esempio?

Eventuali titoli:

  1. Juve, la regina sei sempre tu;
  2. Juve-Napoli, tutto rimandato;
  3. Napoli, e mò la pronunciamo la parola “scudetto”? Che dici, neh? Scaramantico che non sei altro?

 

E se Carlo Conti urla da Sanremo: “Tifosi, registrate la partita e vedete la finale del Festival!” (grazie al ciufolo, lui tifa viola), allo Juventus Stadium si giocherà la partita che, come sempre, è ipersentita.

Juve-Napoli è da sempre una battaglia epica di una guerra culturale che sfiora appena il terreno di gioco, una partita che a suon di slogan, epiteti e sfottò fa risuonare antiche ed irrisolte questioni sociali e politiche, da sud a nord e viceversa, andata e ritorno. Striscioni in campo, gruppi on line, ritrovi al circolo: il braccio di ferro tra chi la spara più grossa è sempre in corso. Per i partenopei, spinti dal fuoco della passione, è il momento di una rivendicazione mai avvenuta in ambito politico: una cittadinanza sempre col sorriso sulle labbra, il corno rosso nella tasca destra e un pugno di sale grosso in quella sinistra, felice di manifestarsi leggermente vittima (di soprusi e abusi calcistici che gli hanno tolto la possibilità di vincere la Coppa del Nonno); poi urlare il proprio mal contento allo stadio è inevitabile, palesarsi contro quel sistema del nord è quasi d’obbligo, anche solo per il gusto di passare su “striscia lo striscione” e far arrivar quel messaggio a chiunque non sia troppo distratto dall’organizzare l’ennesimo Inutil-Day. I piemontesi, dal canto loro, tentano di mettere a tacere con distacco regale e antipatia programmata, le velleità di un popolo disarmato e avvilito, oggetto, i napoletani, di avvenimenti storici (con qualche propria responsabilità, a livello gestionale, beninteso), trascendendo spesso nel perfido, cattivo e poco simpatico; quasi orgogliosi, gli juventini, di attirarsi tanta antipatia.

Non è quasi mai una sfida Napoli vs Juventus, è più un sud contro il nord e il resto dell’Italia si siede accanto a chi maggiormente rispecchia la propria situazione. Non a caso, a livello nazionale, Napoli e Juventus sono le squadre col maggior numero di tifosi, e non mancano i tifosi sparsi nel mondo.

 

Comunque, fidanzate, mogli, amanti e amiche, sabato è meglio lasciarli da soli. E forse anche domenica. Ritornate a loro, tra le loro braccia, nelle loro orecchie e alla loro vista verso lunedì-martedì.

E se anche gradite più la partita alla finale delle purghe da Sanremo o alla voce soave della De Filippi in “C’è post@ per te”, levate man’. San Valentino sarà all’insegna dello scalciamento dei palloni gonfi, delle maleparole a braccio alzato, degli “zitti, zitti, famme vedè”, del Gonzalo, mò ca t’e scetate, facce sognà, del maremma come gioca Dybala e del vogliamo Chiellini!

Napoletana ma juventina, che vinca chi riesce a non perdere.

 

Anna Di Nola

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano