La polemica tra ambientalisti e ricercatori sul ritrovamento del delfino ha messo in discussione le modalità delle ricerche sismiche eseguite da una nave oceanografica Cnr nel golfo di Pozzuoli, a quindici chilometri dalla costa. La Minerva Uno, dal 25 gennaio al 10 febbraio, ha eseguito il monitoraggio degli apparati vulcanici sommersi sui fondali dei golfi di Napoli e Pozzuoli.
Il monitoraggio ha comportato l’utilizzo di un airgun, una sorta di compressore ad aria a cui le associazioni ambientaliste additano i danneggiamenti per le specie marine, specie per i cetacei. Infatti, la maggior parte di animali marini avverte tutte le vibrazioni che avvengono nell’acqua ed è sensibile alle variazioni di pressione. I cetacei, che hanno l’udito più sviluppato,risentono maggiormente delle forti esplosioni dovute dalla pressione dell’aria compressa dell’airgun e ne restano disorientati e/o danneggiati fisicamente.
L’Istituto Iamc-Cnr stigmatizza la questione affermando che i rilievi svolti a bordo della nave oceanografica Minerva Uno nel golfo di Napoli sono consistiti in registrazioni di profili sismici a riflessione di routine (con sorgenti di bassa energia acustica) che vengono comunemente e quotidianamente svolte in tutti i mari italiani e che non sono state impegnate o attraversate aree marine protette.