Al Teatro Bellini, dal 16 al 28 febbraio prossimi, Luca Zingaretti interpreta e dirige “The Pride” di Alexi Kaye Campbel, nato ad Atene da padre Greco e madre inglese. Il drammaturgo ha trascorso la sua infanzia in Grecia e da giovane si è spostato in America dove si è laureato all’Università di Boston. E’ vissuto poi a New York, dove ha avuto alcune eperienze di attore in una compagnia teatrale di Broadway.
In seguito si è trasferito a Londra ed ha partecipato , come attore, alla Royal Sakespeare Company, che ha messo in scena anche lo spettacolo “The Pride”, che nel 2008 è stato premiato ed il 16 febbraio, come abbiamo accennato, arriverà al Bellini. Campbell ebbe in Inghilterra anche esperienze di regia televisiva.
Zingaretti ,nel suo iter artistico, agli inizi della carriera, interpreta da protagonista la vita di uomini realmente esistiti come Pietro Nenni, nella miniserie “Il giovane Mussolini” (1993), o come il boss mafioso Pietro Favignana, nell’altra miniserie di Giacomo Battiato “La Piovra 8 – Lo scandalo”(1997). La svolta della sua carriera arriva, con il Commissario Salvo Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri ed interpretato per la prima volta dall’attore nel 1999. L’attore sarà poi protagonista dell’omonima serie televisiva, che incrementerà la sua popolarità e sarà prolifico come attore-regista anche nel cinema ed in teatro.
“The pride” è un testo che narra due storie che si svolgono separatamente nel 1958 e nel 2008, con personaggi i quali hanno lo stesso nome e sono interpretati dallo stesso attore, per far risaltare che i protagonisti di una storia sono le ombre di quelli dell’altra. Nel 1958 Philip, un photo-reporter, sposato con Silvia che lavora alle illustrazioni di un libro per bambini di cui è autore Oliver, un giornalista di talento al quale lo stesso Philip si lega in amore in maniera nascosta (con l’inconsapevole spinta della moglie che predilige l’unità d’intenti tra gli uomini importanti della sua vita).
Nel 2008, stufo della celata infedeltà, Philip abbandona il suo amante. I dialoghi brillanti e divertenti (come dice la presentazione), nonchè le osservazioni dell’autore mostrano l’iter di due personaggi alla ricerca della propria identità.
Federico Orsini