Le regole non come qualcosa da disattendere per essere cool, ma una serie di istruzioni utili per salvaguardare la propria vita e la sicurezza di chi ci sta accanto.
Questo, in pillole, il messaggio che la Polizia Ferroviaria intende trasmettere ai ragazzi con il progetto “Train …to be cool”. Il personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania esce letteralmente “fuori dai binari” e sabato scorso ha incontratogli alunni delle terze classi dell’ Istituto Comprensivo Costiero di Vico Equense coi quali ha interagito al fine di …”allenarsi per essere fighi”.
Ciò che muove gli operatori della Polfer (lo si capisce da subito) è il desiderio di azzerare quelle tragiche statistiche che vedono coinvolti in incidenti ferroviari moltissimi ragazzi con età media al di sotto dei 20 anni. Sono incidenti di grave entità i cui protagonisti sono giovani autori di gesti irresponsabili o vittime di imprudenze e banali distrazioni.
La smania di mettersi in mostra, di apparire cool, fighi, forti, fa insorgere di volta in volta nuove sfide. E negli ultimi periodi quella che più va di moda (complici anche i social network che ne pubblicizzano gli “epici” eventi) sembra essere quella di sfidare i treni. Questi mastodontici involucri di acciaio sono i moderni draghi coi quali misurarsi in una competizione che, in un epilogo tragico, vede vincitore quasi sempre il treno.
Il Sostituto Commissario e l’Assistente Capo della Polizia di Stato, specialisti della Polizia Ferroviaria di Napoli, con l’aiuto di filmati e di slide, hanno mostrato alla platea, composta da oltre 100 ragazzi della scuola secondaria di primo grado, le cause più frequenti degli incidenti ferroviari.
Sono comportamenti che all’apparenza possono sembrare innocui, tanto sono entrati nel comune atteggiamento quotidiano. Ma quel che può apparire una semplice routine o un connaturato modo di fare nasconde in sé un pericolo serio per la propria vita. Sempre più spesso si attraversano i binari “per fare prima”, senza considerare che un treno in transito può mantenere una velocità consistente ed il macchinista, pur rilevando la presenza di persone sulla linea, non potrà mai arrestare in tempo il treno perché quest’ultimo, per fermarsi, ha bisogno di un spazio di frenata che va dai 600 metri per un treno che viaggia ad una velocità di 60 km/h fino ad arrivare ad una distanza di 4,4 km per un frecciarossa lanciato a 300 km/h.
Ma anche muoversi sul marciapiede distrattamente mentre si è intenti ad utilizzare cellulari o cuffie, spintonarsi mentre transita un treno, sedersi sul marciapiede, scendere dal treno “fuori dal marciapiede”, salire sul treno in movimento, rappresentano comportamenti ad altissimo rischio.
Le storie presentate dagli operatori della Polizia Ferroviaria hanno catalizzato l’attenzione non solo degli alunni ma anche del personale docente e non docente presente all’incontro. A significare che quei fatti “raccontati dai protagonisti”, quelle vicende vere riprese da articoli di stampa che hanno come scopo finale quello di far prendere consapevolezza dei rischi presenti nello scenario ferroviario non sono solo rivolti ai ragazzi ma sono proprio per tutti!
Non delle semplici regole, quindi, come dicevamo all’inizio. Ma un vero e proprio vademecum per viaggiare in sicurezza che la Polizia Ferroviaria del Compartimento di Napoli sta portando in giro per le scuole con numerosi incontri che, grazie soprattutto alla sensibilità e all’attenzione dei relatori, mettono in evidenza come sempre più spesso i giovani possono diventare protagonisti della loro vita senza necessariamente dover azzardare sfide insensate e pericolose.