L’indizione, da parte del Comune di Napoli, di una gara d’appalto per lo smaltimento e il recupero di rifiuti pericolosi abbandonati nelle strade limitrofe di Napoli costituisce, per noi, un fatto certamente positivo, a ulteriore conferma di quanto la tematica ambientale sia, dall’inizio del suo mandato, al centro dell’azione di questa esperienza amministrativa.
Ci preoccupa e ci lascia perplessi, tuttavia, che tale gara sia stata assegnata provvisoriamente a una ditta di Acerra che ha fra i suoi soci nomi tristemente noti alle cronache giudiziarie per il traffico e lo smaltimento illegale di rifiuti.
Siamo certi, tuttavia, che il Comune di Napoli non solo saprà vigilare attentamente sulla correttezza formale delle procedure, affinché ci siano controlli rigorosi in sede di assegnazione definitiva dell’appalto, ma si opporrà con ogni mezzo, nella massima correttezza amministrativa, politica ed etica, a ogni tentativo di infiltrazione di ditte conniventi con i poteri criminali che traggono profitto da attività economiche che costituiscono reati ambientali, in nome di quei principi di legalità, lotta alle ecomafie e alle lobby dei rifiuti che continuano a ispirare l’azione amministrativa della giunta napoletana sin dal suo insediamento.
È disarmante la condizione di impotenza di chi governa con trasparenza i nostri territori, per le contraddizioni di un sistema economico che permette, attraverso un meccanismo di scatole cinesi e di scorciatoie burocratiche, di subire il travestimento dei responsabili del disastro ambientale della nostra terra.
È necessario che le normative che regolano le gare d’appalto siano cambiate affinché non premino solo il massimo ribasso, ma introducano un codice etico che abbia come cardine la tutela dei diritti. Continuiamo, infine, a ritenere che occorra rendere più serrati gli strumenti di monitoraggio delle imprese che si occupano di smaltimento di rifiuti pericolosi, e a essere convinti della necessità della gestione pubblica degli interventi di risanamento ambientale delicati e delle bonifiche a rischio.