Penisola sorrentina: ecco come aggregare i sei Comuni

penisola sorrentinaRealizzare uno studio che prenda in considerazione le ipotesi di associazione, fusione o di unione dei sei Comuni della penisola sorrentina, con l’obiettivo di evidenziare i vantaggi e le criticità delle varie forme di aggregazione.

E’ il contenuto di una bozza di proposta di deliberazione, inviata dal sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, ai primi cittadini delle altre cinque località costiere.
Nel documento, si sottolinea anche l’esigenza di istituire una commissione tecnica, per avviare un’ampia attività di ascolto dei cittadini e delle organizzazioni di rappresentanza, oltre a predisporre una bozza di Statuto e le linee guida per l’eventuale referendum.

Le popolazioni residenti in penisola sorrentina, si evidenzia nella proposta, hanno sempre inteso tra loro un forte senso di vicinanza e di collettività e, anche urbanisticamente, la penisola si presenta come un continuum, caratterizzato da problemi che solo una visione unitaria è in grado di avviare a soluzione.

Le naturali e tradizionali vocazioni economiche dei singoli Comuni che la compongono, continuano le righe, possono trovare una loro più adeguata collocazione nell’ambito di un processo unitario in cui più interessi vengono sintetizzati attraverso la loro comune gestione.

“Alla luce del confronto avuto all’interno della mia maggioranza – commenta il sindaco Cuomo – sono giunto alla convinzione che, prima di prendere ogni decisione su quale forma di aggregazione dei comuni attuare, sia doveroso verificare fino in fondo pro e contro di ogni ipotesi, per permettere al singolo consigliere comunale di esprimere con consapevolezza il proprio parere su un provvedimento così importante per il futuro del nostro territorio. In quest’ottica, ho comunicato agli esponenti di maggioranza la volontà di non condizionarli in alcun modo nelle loro scelte, lasciando libertà di voto e di coscienza su questo argomento. Naturalmente la delibera sarà proposta nel prossimo consiglio comunale utile e, prima di avviare le nomine dei tecnici che faranno parte della commissione, dovrà essere portata in ogni singolo consiglio degli altri Comuni”.

“La decisione di riprendere in considerazione altre forme di aggregazione, oltre a quella del Comune Unico – conclude Cuomo – non è passo indietro, ma l’inizio di un processo di ascolto fondamentale, che vedrà protagonisti non solo i consiglieri comunali ma tutti i cittadini e le associazioni, al fine di una migliore gestione dei servizi e di un equilibrato sviluppo dei territori”.

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