Che cosa si fa con la canapa? Si cambia il mondo! La cannabis sativa è una risorsa straordinaria: una pianta che combatte il climate change, cresce senza chimica e “sequestra” più C02 di un bosco.
I suoi semi e il suo olio sono veri superalimenti, tra i più ricchi d i proteine e preziosi nutrienti. La canapa è “costruttiva”, un mattone perfetto per una casa in bioedilizia, con grande risparmio energetico e di emissioni. La sua fibra si trasforma in tessuti sani, resistenti e sostenibili. Ma non solo: i suoi princìpi possono lenire il dolore di gravi malattie e curarne altre.
“Il filo di canapa” è il vademecum più completo e aggiornato che offre tutte le “istruzioni per l’uso”, fa il punto sul vivace dibattito in corso e -in due pagine grafiche – risponde a dubbi e curiosità, comprese le norme in vigore e quelle in discussione.
Un libro che affronta la storia ma anche la stretta attualità della canapa: la cannabis sativa è infatti prima di tutto una coltura, antica e moderna allo stesso tempo, che rappresenta un’importante innovazione per la nostra agricoltura. L’“oro verde” non solo è una pianta “rustica” e di facile coltivazione, ma anche un toccasana ecologico per la salute dei terreni e per la sua capacità di sequestrare l’anidride carbonica.
L’autrice è Chiara Spadaro, premiata giornalista ambientale, che spiega gli infiniti usi della canapa -oltre 50mila i prodotti che si possono ricavare- come alternativa alla petrolchimica -si possono produrre plastiche resistenti, ma biodegradabili-, al cotone -la canapa è più ecologica e resistente- e alla carta da cellulosa -ha una resa in fibra per ettaro 4 volte superiore a quella degli alberi-.
Un giro in cucina, accompagnato con numerose ricette con semi e olio di canapa, permette di apprezzare le qualità di semi e olio: sono naturalmente ricchi di oligominerali e acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6, e hanno un alto contenuto di fibre e proteine (tutti gli 8 aminoacidi disponibili), vitamine B1 e B2 e potassio. Tutti gli usi in cosmesi e in bioedilizia, con un’intervista a Olver Zaccanti, di Anab, l’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica.
Protagonisti sono anche i nuovi coltivatori e trasformatori della cannabis: il libro racconta tre storie in presa diretta e le opinioni dell’organizzazione più attiva, Assocanapa: in Italia oggi se ne coltivano quasi 1.500 ettari -dato in crescita- ma mancano gli impianti di trasformazione. Un posto di rilevo lo meritano inoltre i “canapai”, i bottegai-guida che diffondono la cultura della canapa: intervista a Luca Marola del “Canapaio Ducale”.
Non tutti sanno poi che esiste il “bugiardino” della cannabis. Dal 2007 la cannabis terapeutica è legale in tutta Italia e il farmaco può essere rimborsato dal Sistema sanitario regionale, ma con limiti stringenti. I principi attivi hanno un effetto analgesico nel dolore cronico di natura neurologica o legato a patologie come la sclerosi multipla, leniscono la nausea causata da chemio, aiutano nel glaucoma e nella sindrome di Tourette e in molti altri casi, come spiegano i “Cannabis social club”. Chiara Spadaro ha intervistato il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che è il fondatore dell’intergruppo parlamentare “Cannabis legale” sulla proposta di legge in materia di legalizzazione, e a Marco Rossi, ricercatore di Economia politica dell’Università La Sapienza di Roma, sui benefici dell a legalizzazione della cannabis “ricreativa”. Secondo alcune stime potrebbe garantire allo Stato entrate per 6 miliardi di euro l’anno.
Chiara Spadaro è giornalista ambientale e antropologa. È autrice per Altreconomia dei libri Adesso pasta (2011) Piccolo è meglio (2012), Vademecum per la biodiversità quotidiana (2013) e Il pane e la madre (2014).