Sono 10 i comuni che ieri, giovedì 18 febbraio, hanno aderito all’iniziativa promossa dalla città di Scafati per scongiurare i pericoli derivati dall’inquinamento del Fiume Sarno.
39 in totale le città coinvolte tra le province di Avellino, Napoli e Salerno ma, alla chiamata dell’avvocato Brigida Marra, consigliere scafatese con delega alla sanità che ha fatto delle battaglie per la sicurezza e la salute dei cittadini il suo biglietto da visita, hanno risposto con la loro presenza, oltre al primo cittadino di Scafati, Pasquale Aliberti, i sindaci di Casola, Montoro, Pimonte, Pompei e Solofra; inoltre a sposare la sua causa, seppur assenti, sono i comuni di Angri, Borcoreale e Nocera Inferiore.
Per la Marra “è compito della buona politica difendere i cittadini dalle acque avvelenate del Sarno, per questa è necessaria un’azione congiunta”.
Dal vertice tra i primi cittadini è stata prodotta un’istanza che sarà a breve indirizzata all’Istituto Superiore della Sanità, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Ambiente, con lo scopo di accertare lo stato di salute dei residenti delle aree bagnate dal Fiume Sarno per verificare l’incidenza e la crescita di malattie tumorali.
Soddisfatta del risultato l’avvocato Marra commenta: “Lo scopo è quello di dimostrare che l’inquinamento del Sarno sta avendo gravi conseguenze sulla salute dei cittadini al fine di ottenere in questo modo, finalmente un intervento da parte del Governo Nazionale. Di fronte alla tutela della salute dei cittadini non possiamo rimanere indifferenti, abbiamo il dovere istituzionale di agire insieme, indipendentemente dai singoli partiti di appartenenza”.
Raffaele Cirillo