Il Gazzettino vesuviano | IGV

Si stringe il cerchio intorno ai killer degli omicidi di Saviano

ImmagineI carabinieri stanno stringendo il cerchio attorno ai responsabili della morte di Francesco Tafuro e Domenico Liguori (uccisi in un agguato a Saviano l’11 febbraio). Perquisizioni a raffica dall’alba in diversi comuni dell’hinterland vesuviano e nolano, decine di uomini dell’Arma al lavoro anche con l’ausilio di elicotteri.

Sono state controllate abitazioni a Somma Vesuviana, Saviano, Casalnuovo, Piazzolla di Nola, e nel quartiere napoletano di Ponticelli. Le interrogazioni starebbero interessando, nello specifico, tre soggetti; due di essi sarebbero di Saviano e uno di Somma Vesuviana, quest’ultimo pare essere un accanito giocatore del centro scommesse. Parrebbe essere compromessa la posizione di un quarto uomo, attualmente non reperibile.

Gli stessi fermati di Saviano sarebbero molto conosciuti, specie tra i giovani della città.Uno di essi venne arrestato il 16 gennaio di quest’anno ma subito rilasciato con processo per direttissima. Si era reso responsabile di resistenza e lesioni in danno di alcuni carabinieri.E’ anche un appassionato di cavalli. L’altro savianese è molto noto negli ambienti dello spaccio della droga a Saviano e dintorni. Il ragazzo di Somma, oltre ad essere un accanito giocatore, è anche pregiudicato per spaccio di droga.

A convincere che i carabinieri siano sulla via giusta, nonostante manchi l’ufficialità degli arresti, è la pagina Facebook di Francesco Tafuro dove amici e parenti pubblicano frasi alla “dovete marcire in galera”, “li hanno presi!”.

Sono serviti sei giorni agi inquirenti per far luce sul duplice omicidio dei due soci e amici; ricordiamo che Tafuro e Liguori gestivano da pochi anni una agenzia di scommesse sportive a Somma Vesuviana e che nella notte dell’11 febbraio sono stati freddati da svariati colpi di arma da fuoco mentre erano assieme a bordo dell’auto di proprietà di Francesco Tafuro.

I due si trovavano in una strada di campagna, la via Olivella, dove si è presunto avessero appuntamento con chi li ha uccisi. Fin dalle prime ore, gli inquirenti sembrerebbero essere stati interessati, per risolvere il caso, dal lavoro dei due ragazzi, e pre si siano concentrati su un maxi debito nei loro confronti.

 

 

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