Militarizzazione a Napoli: un flop annunciato

Camorra: preso reggente clan,gente in strada ostacola arrestoBasta osservare  i militari impegnati in funzione di presidio (non effettuano alcun fermo di veicoli o persone per effettuare controlli) all’ingresso del quartiere Cavalleggeri (tanto per citare un esempio) per comprendere l’inutilità di soldati spesso poco più che adolescenti posti non si comprende bene a fare che in punti strategici della città.

 

Amaro il sorriso dei residenti a cui non è sfuggito un significativo particolare: balordi in sella a moto (alcuni sarebbero pregiudicati) passano incuranti dei soldati sbeffeggiando gli stessi e muovendo commenti poco lusinghieri alle operatrici in mimetica presenti sul posto. “Prima il furto e poi i dispositivi di sicurezza, sempre la stessa storia”: questo lo sfogo di alcuni commercianti di  Cavalleggeri che lamenterebbero un ritardo ingiustificabile da parte delle istituzioni nell’azione di contrasto alla malavita organizzata operante nella zona.

Di contro campagne preventive inesistenti, evasione scolastica rilevante e dispersione sociale ai limiti dell’inverosimile. Una  farsa, tutta una tragicomica farsa:  questo si mormora nei vicoli e nelle strade della Napoli bene contemplando passivamente un andazzo che per l’ennesima volta ha messo la città in ginocchio. Sono decenni che la comunità  subisce orde barbariche e prevaricazioni di ogni genere, che ci si confronta con la cattiva politica e con la corruzione che soprattutto nel periodo post terremoto degli anni ’80 è dilagata come un cancro inarrestabile. Le conseguenze sono ben visibili a tutti. Napoli divisa in chi “può” e chi deve solo subire, in chi ha la possibilità di permettersi costose cure in cliniche d’elite e chi si affida a San Gennaro una volta varcato il pronto soccorso dei nosocomi partenopei. Insomma un’implosione vergognosa , indegna della tradizione storico culturale della capitale del mediterraneo.

 

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.