Amaro il sorriso dei residenti a cui non è sfuggito un significativo particolare: balordi in sella a moto (alcuni sarebbero pregiudicati) passano incuranti dei soldati sbeffeggiando gli stessi e muovendo commenti poco lusinghieri alle operatrici in mimetica presenti sul posto. “Prima il furto e poi i dispositivi di sicurezza, sempre la stessa storia”: questo lo sfogo di alcuni commercianti di Cavalleggeri che lamenterebbero un ritardo ingiustificabile da parte delle istituzioni nell’azione di contrasto alla malavita organizzata operante nella zona.
Di contro campagne preventive inesistenti, evasione scolastica rilevante e dispersione sociale ai limiti dell’inverosimile. Una farsa, tutta una tragicomica farsa: questo si mormora nei vicoli e nelle strade della Napoli bene contemplando passivamente un andazzo che per l’ennesima volta ha messo la città in ginocchio. Sono decenni che la comunità subisce orde barbariche e prevaricazioni di ogni genere, che ci si confronta con la cattiva politica e con la corruzione che soprattutto nel periodo post terremoto degli anni ’80 è dilagata come un cancro inarrestabile. Le conseguenze sono ben visibili a tutti. Napoli divisa in chi “può” e chi deve solo subire, in chi ha la possibilità di permettersi costose cure in cliniche d’elite e chi si affida a San Gennaro una volta varcato il pronto soccorso dei nosocomi partenopei. Insomma un’implosione vergognosa , indegna della tradizione storico culturale della capitale del mediterraneo.
Alfonso Maria Liguori