Il Gazzettino vesuviano | IGV

Sant’Antonio Abate, hotel “La Sonrisa” e clan: archiviata la querela del Boss delle Cerimonie

Il-boss-delle-cerimonie-Real-time-10Accostare il nome del Gran Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, location del reality “Il Boss delle Cerimonie” che ha riscosso notevole successo di pubblico sul canale “Real Time”, alla criminalità organizzata non è diffamazione. A mettere un punto fermo sulla vicenda è il gup di Napoli Eliana Franco

che ha archiviato la querela mossa dal patron del Gran Hotel La Sonrisa, Antonio Polese, contro i due parlamentari Gennaro Migliore (ex Sel, ora passato al Pd e sottosegretario alla Giustizia) e Arturo Scotto di Sel e una testa online di informazione.

Dal web aveva dato ampio spazio e con un articolo firmato con pseudonimo all’interrogazione con la quale i due parlamentari avevano portato

all’attenzione del Parlamento le vicende del passato che riguardano la Sonrisa di Sant’Antonio Abate. E’ quanto racconta “Il Fatto Quotidiano” nella sua versione online.

I due vendoliani avevano raccontato nella loro interrogazione che in passato tra gli anni ’80 e ’90 nella location della Sonrisa di Sant’Antonio Abate si erano tenuti matrimonio molto diversi da quelli “chic” messi in onda dal programma il Boss delle Cerimonie.

Ad esempio un matrimonio nel 2004 “tra Marianna Giuliano, figlia di Luigi Giuliano capo dell’omonimo clan, e Michele Mazzarella figlio del boss di

Santa Lucia servito – scrissero i parlamentari sulla base di documentazione giudiziaria – a creare un’alleanza tra le due famiglie e dimostrare al quartiere napoletano di Forcella la forza ed il potere che insieme i due clan erano in grado di raggiungere”.

Altro aspetto messo in evidenza dall’interrogazione parlamentare era il fatto che Antonio Polese insieme ad altri due imprenditori acquistò il Castello mediceo di Ottaviano per contro del boss della Nuova Camorra Organizzata  Raffaele Cutolo, aspetto questo appurato da una sentenza passata in giudicato nel 1987. Il tutto senza contare gli abusi edilizi registrati negli anni dall’autorità giudiziaria.

Considerati tutti questi aspetti il gup di Napoli ha ritenuto di archiviare la querela per diffamazione presentata nel gennaio 2014 dal patron del Gran Hotel La Sonrisa.

Exit mobile version