Quattro ordinanze di custodia cautelare per omicidio sono state eseguite dai Carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Giuseppe Candela, soprannominato “Peppe tredici anni”, ucciso il 15 luglio 2009 in un agguato di camorra con 6 colpi di pistola.
Tra i destinatari anche il boss Giuseppe Polverino accusato di aver ordinato il delitto nel corso di un summit svoltosi in Spagna dove era latitante. A Polverino, già detenuto per altri reati, il provvedimento è stato notificato in carcere.
I provvedimenti sono stati emessi a conclusione delle indagini coordinate dai pm della Dda di Napoli Henry John Woodcoock e Mariella Di Mauro e dal Procuratore aggiunto Filippo Beatrice.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Candela fu ucciso per essersi legato a gruppi rivali dediti al traffico di stupefacenti. Ad avviso dell’Antimafia si trattò di una epurazione interna al clan. Le indagini si sono avvalse delle informazioni fornite da alcuni collaboratori di giustizia al tempo affiliati al clan Polverino e uno di essi coinvolto proprio nell’organizzazione dell’omicidio.
Gli altri destinatari delle misure cautelari sono: Giuseppe Simioli classe 1966 di Marano attualmente latitante; Raffaele D’Alterio classe 1971 di Marano di Napoli già detenuto; Biagio Di Lanno di Napoli classe 1978.
Gennaro Esposito