Finisce sotto inchiesta l’assunzione tramite un bando considerato anomalo, assieme ai lavori appaltati con i fondi del Grande Progetto Pompei ed allo scandalo delle rovine dell’antica città industriale sepolti sotto al centro commerciale.
In una dettagliata ricostruzione de “L’Espresso”ad opera di Ferruccio Fabrizio, i dettagli che hanno portato all’apertura di questa nuova inchiesta che rischia di far tremare le rovine pompeiane più di qualsiasi clamoroso crollo degli ultimi anni.
La denuncia è scattata tramite una lettera indirizzata al capo dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone.
L’autrice della missiva, l’archeologa Margherita Tuccinardi, professionista dal curriculum di tutto rispetto, punta chiaramente il dito sulle ombre e su alcuni misteri che avvolgerebbero il sito archeologico più famoso del mondo.
Napoletana residente in Francia, pompeianista di formazione, collabora con Alix Barbet, ispettrice del Comitato di controllo dell’Unesco su Pompei, ha partecipato alla banca dati informatizzata del sito e soprattutto fa parte della storica squadra di lavoro che per 20 anni ha scavato e restaurato l’area degli scavi di Pompei.
Sotto i riflettori la nomina dell’archeologo tedesco trentaquattrenne Gabriel Zuchtriegel che, come riportato nella lettera della Tuccinardi a Cantone: “si è specializzato con Osanna, ha scritto testi e articoli con lui (perfino editi da lui, Osanna editore) e tra le sue 16 pubblicazioni non una riguarda il sito di Pompei”.
Il bando in questione ha permesso l’assunzione di quattro esperti archeologi (45mila euro ciascuno) per il supporto della segreteria scientifica del Grande Progetto Pompei.
Nella sua missiva di denuncia, l’archeologa si chiede come sia possibile che un giovane tedesco senza esperienza specifica abbia potuto sbaragliare l’agguerrita concorrenza che annoverava aspiranti con esperienza trentennale sul campo ed oltre 50 pubblicazioni su Pompei.
Per il soprintendente Osanna non vi è alcuna irregolarità sulla selezione di Zuchriegel che, subito dopo essere risultato vincitore del concorso, è stato promosso a direttore del Parco archeologico di Paestum, divenendo così il più giovane direttore di un museo italiano. Intanto il posto lasciato vacante da Zuchriegel non è mai stato colmato dalla prima persona esclusa dal bando, nello specifico la professionista con 30 anni di esperienza e 53 pubblicazioni specifiche.
L’indagine avviata da Cantone mette sotto la lente questa particolare questione, così come la vicenda dei negozi commerciali “Leroy Merlin” costruiti sui ritrovamenti dell’antica Pompei industriale e sui ritardi del Grande Progetto Pompei per cui l’Unione Europea ha destinato complessivamente 105 milioni di euro.
Fonte:http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/25/news/nomine-a-pompei-esposto-a-cantone-e-scatta-ispezione-del-ministero-1.251723
Raffaele Cirillo