Camorra, amnésia, vedette armate: gli affari milionari del clan “Contini”

guardia di finanza sequestro camorra 1

Traffico internazionale di droga, spaccio di “amnésia”, vedette armate. Oltre 30 indagati e sequestri per 20 milioni di euro: maxi operazione questa mattina contro il clan di camorra dei “Contini” di Napoli.

L’organizzazione criminale è stata sgominata grazie ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli ed eseguita dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) e del Nucleo Investigativo a seguito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea. Nel medesimo contesto, la guardia di finanza, attraverso le unità Sico e Gico, la polizia tributaria di Napoli e quella di Pisa hanno eseguito i sequestri.

L’inchiesta è partita nel 2011 ed era finalizzata ad individuare i canali di approvvigionamento di droga e di rifornimento delle piazze di spaccio sotto il controllo dei Contini, le cui zone d’influenza sono i quartieri di “Vasto”, “Arenaccia”, “San Giovaniello”, “Buvero di Sant’Antonio” e “Ponti Rossi”. In questo modo le autorità hanno scoperto l’esistenza di un’associazione transnazionale armata finalizzata al traffico degli stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose.

guardia di finanza sequestro camorra 2I carabinieri hanno documentato l’esistenza di un’associazione facente capo a figure criminali espressioni eminenti e strettamente collegate ai vertici della cosca, la cui operatività è stata dimostrata dall’arresto di Gennaro Pelliccio il 12 luglio 2013 poiché in possesso di 4 kg di cocaina, direttamente riconducibili ad Ettore Bosti.

I Contini avrebbero quindi fatto arrivare dall’Olanda 15 kg di marijuana e cocaina per l’ammontare di 95mila euro. Uno dei canali di fornitura si trovava anche a Vasto.

La camorra gestiva quindi il fiorente mercato del tipo di marijuana denominata “amnésia”, il cui effetto stupefacente viene aumentato con l’utilizzo di gocce di metadone e altre sostanze psicotrope (anche eroina) aggiunte a foglioline essiccate di pessima qualità creando una sorta di cocktail micidiale e altamente tossico. Nel tempo, può creare una fortissima dipendenza. In realtà nel centro cittadino, a seguito dell’utilizzo dell’amnésia da parte di alcuni ragazzi, sono stati registrati anche alcuni casi di gravi malori destando un conseguente allarme sociale.

Le piazze di spaccio erano controllate anche con l’utilizzo di “vedette armate” da parte del gruppo diretto da Antonio Aieta e dai sottogruppi di Ettore Bosti e Vincenzo Tolomelli.

In una cassa comune confluivano i proventi dell’attività di spaccio, utilizzati successivamente per l’utilizzo di ulteriori partite di droga, per il sostentamento delle famiglie degli affiliati nonché per il pagamento delle “mesate” dei camorristi.

Il clan aveva anche contatti, tramite Felice Barra, imprenditore del settore floreale, con elementi di primo piano della ‘ndrangheta, per la creazione di un nuovo canale dall’Olanda, ma non solo. I canali ed i contatti, anche internazionali, di Ettore Bosti, avevano l’obiettivo di assicurare il traffico internazionale di stupefacenti del tipo cocaina sull’asse Italia-Spagna-Colombia.

La guardia di finanza poi, in particolare ha sequestrato: società e quote societarie; un’imbarcazione di lusso; un agriturismo denominato “Amici del Bosco”; oltre 40 immobili, tra terreni e fabbricati; oltre 50 veicoli, tra autovetture e motocicli; oltre 350 posizioni e rapporti bancari e finanziari.

 

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