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Salerno, inaugurata la “XI mostra interculturale saveriana”

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L’undicesima mostra interculturale saveriana di Salerno è una proposta di riflessione per tutta la provincia di Salerno su un tema di grande attualità: il confine come elemento geografico ma anche come elemento interiore. Lo scorso anno a Salerno la mostra ha superato i 2400 visitatori.

La mostra 2015 sta ora girando l’Italia in altre case saveriane ed altre strutture che l’hanno prenotata. Il tema dello scorso anno era Le Mille e una rotta, così si sposta il mondo , una mostra interattiva sulle migrazioni che dopo essere stata ad Udine verrà allestita a Trevi, poi a Vedania, Vimercate e Lainate e Vicenza.

Il tema 2016 ruota intorno ai confini umani, economici, sociali, geografici: non solo informazioni , ma anche emozioni si cercheranno di trasferire e far vivere ai visitatori nel tempo della visita. Si inizia all’ingresso con il primo ceck point. Alcuni resteranno fuori per un poco di tempo, non avranno la possibilità di entrare come tutti gli altri.

Cosa si prova in queste circostanze, a restare esclusi, a non aver la possibilità di varcare un limite, una frontiera ad accedere in un altro spazio? Cosa si prova a restare isolati, a restare imprigionato, a restare nella miseria, nella guerra ma anche nella solitudine interiore, nella disperazione, nella depressione? Cosa si prova a non poter scegliere, ad essere costretto? Tutte dimensioni ed emozioni che possono svegliarci e sollecitare una reazione ed un approccio diverso rispetto alle tante frontiere che ci circondano.

La mostra sarà aperta durante le mattine per le scolaresche mentre il sabato e la domenica pomeriggio per tutti gli altri visitatori. L’inaugurazione c’è stata il 27 Febbraio con la presenza di Ivan Romano un fotoreporter salernitano che ha testimoniato la sofferenza ma anche la speranza di chi scappa dalle guerre e dalla miseria attraverso i Balcani. E’ li che ha incontrato tanto dolore ma anche tanta umanità desiderosa di accompagnare , di farsi prossimi, di piegarsi con compassione, di aiutare a varcare le soglie.

La mostra racconterà tre storie vere o romanzate che fanno riemergere uno spiraglio di umanità nello spazio dell’assurdo che è la guerra. Saranno rappresentate ben tre episodi:  la storia di Mamma Lucia nata a Cava de Tirreni nel 1887 che negli anni del dopoguerra accolse i resti mortali di circa mille soldati di ogni bandiera. Premiata in Italia con la medaglia d’oro della Repubblica e chiamata dai tedeschi la madre di tutti i caduti; l’episodio accaduto sul fronte franco tedesco nel dicembre del 1914 quando i soldati francesi uscirono dalle trincee per applaudire il primo tenore dell’opera di Berlino che era andato a cantare per i militari tedeschi su invito di Guglielmo di Prussia , storia romanzata e raccontata nel film Joyeux Noël;la storia di Joey , un cavallo che nel film di Spielberg War Horse racconta gli orrori della Prima guerra mondiale attraverso le vicende di un cavallo bellissimo che, anche nei momenti più terribili, riesce a strappare alle persone, indipendentemente dal fronte in cui si trovano, momenti di vera umanità.
Anche attraverso queste storie si vogliono scuotere le coscienze perchè possiamo senza paure e senza pregiudizi rimpossessarci dei nostri confini.

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