Non a caso, già approvato dalla camera e ora indirizzato al Senato, c’è il disegno di legge sulla concorrenza che interviene su molti settori, dalle professioni all’energia, dai servizi postali alla RcAuto.
A proposito delle assicurazioni auto, il decreto prevede, che le compagnie assicurative saranno obbligate ad applicare sconti obbligatori sulle polizze in casi particolari, per esempio quando l’automobilista ha fatto installare una scatola nera – i cui costi sono a carico dell’assicurazione. Inoltre sono proibite le differenze territoriali dei costi assicurativi: gli automobilisti con scatola nera che non hanno incidenti da cinque anni e vivono in zone in cui la media delle polizze è più alta della loro, potranno avere uno sconto.
Sul tema prende posizione il Sismla (Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni)proprio quando è caldo il dibatto pubblico sui parametri da utilizzare per gli indennizzi, spesso più bassi in rapporto alla gravità delle lesioni. Il problema, che il disegno di legge intende risolvere, mira a mettere ordine sull’uso di tabelle univoche in tutta Italia. “Il rapporto tra le assicurazioni e i cittadini risulta sempre più difficile” spiega Raffaele Zinno, segretario nazionale del Sismla “ma soprattutto sbilanciato a favore dei primi, e privo di fondamenti di equità per i secondi. Anche nello spazio dedicato all’argomento dalla trasmissione Ballarò la discrasia tra bisogni, diritti (del cittadino) e univocità di decisioni (assicurazioni) è emersa con chiarezza, imponendo finalmente decisioni risolutive”.
E’ per questo che Sismla auspica che il DDL sulla concorrenza, approvato alla Camera e presto all’esame in Senato, mantenga l’adeguamento delle tariffe ai parametri del Tribunale di Milano. E’ chiaro infatti che non si può continuare ad avere tariffari di risarcimento diversi in ogni Tribunale di ogni città italiana e che i parametri di Milano, essendo i più alti d’Italia, sono evidentemente i più equi per i cittadini, troppo spesso schiacciati dai ritardi e dalle negazioni di diritti da parte della assicurazioni. “La battaglia- conclude Zinno-è dunque tanto più civile che di settore rispetto a quello che potrebbe apparire e le forze in campo devono essere tante e trasparenti, in maniera che lo Stato sia finalmente garante dei diritti della sua gente rispetto agli interessi, pure legittimi, delle compagnie assicurative”.