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Ercolano, continua la campagna di solidarietà di Angelo Russolillo

Angelo Russolillo 1“Continuiamo la nostra campagna di sensibilizzazione vendendo libri donati da cittadini. Il ricavato sarà interamente devoluto a famiglie indigenti di Ercolano. Nel contempo è attiva anche la raccolta di viveri di prima necessità sempre da destinare a nuclei familiari in difficoltà. Lanciamo un appello a tutto il popolo ercolanese perché ci sostenga con sempre maggiore impegno in questa iniziativa di solidarietà”. Questo il messaggio a Ercolano di Angelo Russollillo, esercente da sempre vicino alle necessità dei meno fortunati e lontano dalle inutili polemiche o dalle chiacchiere da salotto che poco o nulla di buono apportano alla comunità ercolanese.

Un lavoratore onesto, amante dei propri luoghi d’origine e determinato, nonostante l’incessante desertificazione che colpisce il territorio all’imbrunire e le innumerevoli problematiche che affliggono il settore da tempo, a dimostrare come ogni cittadino possa offrire il proprio insostituibile contributo alla crescita di Ercolano.

Crescita socio-economica che deve coinvolgere tutte le fasce della comunità, che non deve sempre e solo parlare “politichese” e soprattutto finalizzata a infondere speranza nelle nuove leve che vogliono vivere e investire in questi luoghi. Ci si augura che alla viva attenzione dell’amministrazione locale non sfuggiranno esempi positivi come quello di Angelo Russolillo e di tanti altri ercolanesi.

Pensiamo al sano associazionismo volontario e a chi, membro del governo locale a vario titolo, senza cercare i clamori della cronaca opera per il meglio nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche. Un bicchiere che ercolanesi onesti come Rossolillo vogliono vedere mezzo pieno non arrendendosi al fatalismo rinunciatario e al disfattismo spicciolo che spesso dilaga anche sui social network quando si menziona Ercolano. Della serie: qui non si parla di politica ma della qualità di vita di un paese in cui c’è tanta gente capace di produrre in bene anche per i meno fortunati e che non accetta il riduttivo appellativo di provincia degradata ingiustamente da molti usato per identificare una realtà rilevante, sotto il profilo sia storico che culturale, dell’hinterland vesuviano.

Alfonso Maria Liguori

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